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Marocco, legge per patrimonio culturale, contro saccheggi

Una polizia specializzata sorveglierà i siti storici

Morocco Daily Life

Redazione Ansa

RABAT - Nel deserto, nella regione di Errachidia, può capitare di imbattersi in bambini che vendono fossili, piccoli o grandi sassi testimonianza del mare che 10 milioni di anni fa ricopriva il Sahara. A nord, invece, tra Rabat, Fes e Meknes, il traffico si concentra attorno ai resti della dominazione romana: frammenti di mosaici, piccole sculture o schegge di capitelli. E ora che il grido d'allarme è stato lanciato, il Marocco prepara una legge per difendere i beni culturali sotto attacco da secoli. Paleontologi, archeologi e studiosi di tutto il mondo denunciano lo scempio da molto tempo.

Le loro testimonianze fin qui erano state inascoltate. Ora, la nuova legge promette di mettere un punto fermo. Nel dettaglio il progetto proposto dal governo tenta innanzitutto di definire "una nuova idea di patrimonio nazionale", anticipa Youssef Khyara, responsabile del ministero della Cultura. Prevede la creazione di un registro nazionale dei beni e di una commissione che avrà carattere consultivo e sarà il punto di riferimento istituzionale per tutti i programmi e i progetti sulla protezione del patrimonio, sulla sua conservazione e sul restauro, oltre che sulle ricerche archeologiche.

Il progetto di legge che è già stato incardinato, istituisce anche una polizia del patrimonio un corpo militare cioè addestrato per sorvegliare i siti e tenere lontano gli Indiana Jones improvvisati; nel nuovo testo sono aumentate inoltre le sanzioni per chi contravvenendo alle norme è sorpreso a depredare il patrimonio o a farne mercimonio, degradando così i siti archeologici. (ANSAmed).

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