(ANSAmed) - ROMA, 14 GEN - Questa mattina, all'Università per
Stranieri di Perugia, è stato inaugurato il primo corso di "Alta
Formazione per Mediatori europei per l'intercultura e la
coesione sociale". Formerà, per la prima volta a livello
nazionale, operatori capaci di svolgere una preziosa attività di
mediazione tra i cittadini immigrati, le istituzioni e la
società civile.
Il corso inaugurato oggi offre una visione lontana dalle
"profezie di sventura", ha avvertito Marco Impagliazzo, docente
all'Università per Stranieri e Presidente della Comunità di
Sant'Egidio, osservando come la presenza degli immigrati in
Europa (35 milioni di stranieri e 50 milioni di residenti di
origine straniera) riveli una "ristrutturazione decisiva" delle
nostre società e dunque rappresenti "una sfida da cogliere e da
vincere". "Già viviamo insieme come in un grande condominio con
persone di provenienze diverse - ha detto Impagliazzo - ma
occorre ora costruire con solide fondamenta la casa comune". Gli
allievi del Corso per mediatori - ha concluso - studiano "per
essere pontefici, cioè costruttori di ponti" per superare
quell'esclusione generatrice di molti mali, come, recentemente,
gli attentati di Parigi.
Daniela Pompei, responsabile dei servizi ai migranti della
Comunità di Sant'Egidio, ha sottolineato "l'inedita
collaborazione tra Stato, mondo accademico e società civile
sulla frontiera strategica dell'integrazione". Il corso, con 140
iscritti da 40 paesi diversi, ha un importante profilo nazionale
e consentirà lavalidazione unica delle competenze del "mediatore
culturale". Dopo 16 anni nel campo della formazione, ha
osservato Daniela Pompei, "si avvertiva l'esigenza di alzare il
livello professionale" e superare la frammentazione delle
esperienze "per costruire una strategia culturale non solo per
le emergenze ma per dare chiavi di inclusione nelle periferie".
"Mediatore non è mero traduttore - ha concluso - ma interprete
profondo della cultura italiana: è portatore di una visione per
il futuro".
Il sottosegretario al Miur,Davide Faraone, ha sottolineato
l'impegno del ministero per "rafforzare le reti dell'inclusione
per contrastare chi specula sulle paure". Il corso per Faraone
rappresenta "un modello strategico" da diffondere e su cui
investireper creare "anticorpi contro le strategie tristi della
paura". Ricordando poi l'importante riforma della legge sulla
cittadinanza, in corso in Parlamento, il sottosegretario ha
osservato come proprio la cultura sia "la via giusta per
diventare italiani". (ANSAmed).
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Immigrati: inaugurato a Perugia primo corso per mediatori UE
Promosso da Sant'Egidio, Miur, Università di Perugia