(ANSAmed) - TUNISI, 30 DIC - Nel marzo del 2016 compirà 60
anni quello che è rimasto attualmente l'unico giornale ad essere
stampato in lingua italiana nei paesi arabi: ''Il Corriere di
Tunisi''. Edito dalle Edizioni Finzi, eredi della prima
tipografia privata autorizzata in Tunisia nel lontano 1862, la
rivista, prima settimanale, ora mensile, dopo aver rappresentato
uno dei principali strumenti della ridefinizione e della
rappresentazione della collettività italiana nella Tunisia della
post-indipendenza, continua, specie dopo la geniale intuizione
del già fondatore Elia Finzi, di aggiungere al titolo del
giornale la dicitura ''Euromediterraneo'', a coltivare l'idea di
un'identità multipla legata alle civiltà dei paesi che si
affacciano sulle sponde del Mediterraneo e a proporre
riflessioni sui temi che interessano maggiormente quest'area.
Per festeggiare i suoi 60 anni è prevista la presentazione
dell'ultimo libro sulla ''Memoria degli italiani di Tunisia'',
settimo della collezione che rintraccia nei suoi vari aspetti la
storia della collettività italiana dai primi dell'800 ad oggi.
Questo volume ripercorrerà le ''Storie e testimonianze politiche
degli Italiani di Tunisia'' e verrà presentato ad aprile
nell'ambito delle manifestazioni in programma per il
sessantesimo del giornale alla Biblioteca Nazionale di Tunisi.
L'impegno politico degli italiani in Tunisia è sempre stato
vivace dall'Ottocento ad oggi ed il volume ne vuole essere un
ulteriore conferma. Previsti inoltre per il 60mo un concerto e
una tavola rotonda su argomenti che metteranno in risalto il
ruolo della stampa nel dialogo tra le culture politiche delle
due rive del Mediterraneo, con la democrazia come costante
valore comune. ''Dall'Indipendenza della Tunisia nel '56 alla
transizione democratica del paese oggi, il Corriere di Tunisi
testimonia con la sua ininterrotta pubblicazione, la solidità e
la continuità delle relazioni tra Italia e Tunisia ma anche
l'impegno di una collettività a difendere la sua cultura, la sua
lingua, la sua storia nella condivisione con la società
d'origine e quella di adozione come per dimostrare che il luogo
ideale della nostra identità non risiede nell'essere di ''qua''
o di'' là'' ma nell'essere ''tra'' e nel contesto delle rigidità
ideologiche che si manifestano un po' ovunque nel mondo ma
specie nel mondo mediterraneo, il suo permanere ha un alto
valore simbolico'', sottolinea ad ANSA la direttrice Silvia
Finzi. (ANSAmed)
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Tunisia: "Il Corriere di Tunisi" festeggia 60 anni nel 2016
Unica rivista in lingua italiana in tutto il Nord Africa