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Israele: a Tel Aviv l'opera di Herbert Pagani

Artista poliedrico sepolto in città;Peres lesse orazione funebre

Redazione Ansa

(Di Massimo Lomonaco) (ANSA) - TEL AVIV, 23 OTT - Herbert Pagani, artista eclettico e visionario, è sepolto a Tel Aviv: quando capì che la leucemia fulminante di cui soffriva lo avrebbe ucciso, lasciò scritta questa sua volontà. E cosi' il 7 agosto del 1988 una grande folla lo salutò per l'ultima volta ascoltando l'orazione funebre letta da Shimon Peres, allora ministro degli esteri di Israele. Domani sera Herbert Pagani - ebreo libico di cultura e nazionalità italiana - sarà ricordato proprio nella 'sua' Tel Aviv al 'Centro Peres della Pace' al termine della 15/a Settimana della lingua italiana nel mondo, incentrata sulla musica. Le sue canzoni, le sue 'arringhe', come quella famosa e toccante in difesa di Israele, del sionismo, la sua lotta per la pace, le sue opere, saranno celebrate nella manifestazione 'Herbert Pagani: la Parola, il Segno, il Canto', organizzata dall'Istituto italiano di cultura. Ad aprire l'iniziativa saranno l'ambasciatore italiano Francesco Maria Talò e il presidente dell'Organizzazione mondiale degli ebrei libici Shimon Doron. All'interno dell'evento la rassegna 'A Gash in the Sky', curata da Avi Pedatzur. Ad interpretare le canzoni di Pagani (tra cui 'Albergo ad ore' e 'Cin Cin con gli occhiali'), Marco Ferradini (di cui fu produttore e autore del testo della hit del cantante 'Teorema'), Anna Jencek e Miriam Meghnagi. Morto a 44 anni Herbert Avraham Haggiag Pagani è stato una personalità poliedrica, capace di raccontare in italiano e in francese la sua arte nelle varie versioni che nel tempo assunse: voce di Radio Montecarlo, cantautore in proprio e per altri cantanti, tra cui Dalida, Adamo e altri, poeta, attore, produttore, ma anche scultore, ha segnato gli anni 70 e 80 dello scorso secolo. La sua opera multimediale del 75 'Megalopolis', prima presentata a Parigi e poi ospitata al Festival dei Due Mondi di Spoleto, fu un attacco ad un mondo supertecnologico e senza sentimenti. Fortemente legato al suo essere ebreo, Pagani si e' impegnato a fondo nella difesa di Israele sottolineando al tempo stesso la necessita' della pace ('Lettera ai miei fratelli') e sfidando, da uomo di sinistra, i luoghi comuni della sua parte politica nei confronti dello stato ebraico. Nel 1987 fu nominato Direttore artistico del Centro mondiale per il patrimonio del nord africa ebraico a Gerusalemme. Quello stesso anno scrisse dal Congresso mondiale degli ebrei libici di New York una straordinaria Lettera al Colonnello Gheddafi nella quale gli ricordò ciò che la sua gente aveva dato alla Libia prima di essere cacciata senza colpa nel 1967 dalla madre patria.

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