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Festival di Internazionale a Ferrara, giornalisti raccontano Mo

3 giorni per parlare anche di Siria e Iraq e tragedia migranti

Al via il Festival di Internazionale a Ferrara, un weekend di incontri con giornalisti, scrittori e artisti provenienti da tutto il mondo (foto tratta dal sito di Internazionale)

Redazione Ansa

ROMA - Libia, Siria, crisi dei migranti e Iraq senza pace. Torna da oggi, a Ferrara, il Festival di Internazionale. In questa sua nona edizione - dedicata alle frontiere, nuove o vecchie, da formarsi o da abbattere - non poteva mancare una finestra sul Nord Africa e il Medio Oriente.

Fra i tantissimi appuntamenti - incontri, dibattiti, spettacoli e proiezioni - che fino a domenica 4 ottobre vedranno protagonisti giornalisti, scrittori e artisti provenienti da tutto il mondo, da segnalare: "L'arabo del futuro", storia di un bambino biondo nella Libia di Gheddafi e nella Siria di Assad di Riad Sattouf, autore di fumetti francese; "Je vous parle de la Syrie", documentario di Charlotte Rault (France Culture) che racchiude le storie di vita quotidiana di chi è rimasto in Siria. Sempre alla Siria è dedicato "Non ho altro da aggiungere", reading scenico di Lorenzo Declich e Valentina Carnelutti, Stefano Scherini che narra la storia di Razan, che in fuga dal Paese in guerra insieme ai figli tenta come migliaia di altri disperati di superare le frontiere dell'Europa. O ancora, Voyage en Barbarie (Francia 2014, 72') di Cécile Allegra e Delphine Deloget, dove a essere protagonista è la regione del Sinai, teatro di una vera tratta degli schiavi. Dal 2009, infatti, cinquantamila migranti eritrei sono passati dalla penisola, ma diecimila non ne sono mai usciti. Nel racconto, tre sopravvissuti svelano una vicenda avvolta ancora nel silenzio.

Infine, l'Iraq, con l'incontro di tre autori Hassan Blasim, Ahmed Saadawi e Inaam Kachachi. La letteratura irachena proverà a raccontare un Paese che sprofonda nella guerra.

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