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Da architettura a musica, a Napoli viaggio nell'arte turca

Da mercoledì tre giorni di convegno organizzato da L'Orientale

Turkish art

Redazione Ansa

     Napoli - Dall'arte dei libri, all'architettura turca e alla sua influenza sui Balcani, dalla moda dei sultani in Turchia nel Medio Evo, al raffronto tre le icone cristiane e le miniature ottomane, fino all'archeologia e alle interazioni tra Italia e Turchia nel teatro. Sono tanti i temi che verranno trattati a Napoli da oggi, nell'ambito del XV Congresso di Arte Turca, organizzato dall'Università L'Orientale e dalla dalla Biblioteca Nazionale di Napoli, sotto il patronato del Presidente della Repubblica turca e del Ministero turco del turismo e della cultura, insieme al nostro Ministero dei beni culturali.

Anticipato da una mostra inaugurata ieri alla biblioteca nazionale, il convegno, curato dal professor Michele Bernardini, durerà tre giorni, portando a Palazzo Du Mesnil, sede dell'Orientale sul lungomare napoletano, docenti e ricercatori dalla Turchia e da altri Paesi europei. Napoli è stata scelta sia in onore degli studi turcologici napoletani che hanno una lunga e consolidata tradizione, sia per la vitalità degli studi attuali all'Orientale e più in generale la ricchezza del patrimonio artistico napoletano che indubbiamente ha un numero consistente di legami antichi con la Turchia e con l'arte turca.

Basterebbe pensare al dipinto realizzato da Caravaggio per il Pio Monte della Misericordia, istituzione che riscattava gli schiavi dalle mani ottomane, oppure alla presenza di un numero considerevole di figure "turche" nei presepi napoletani. Nelle decine di incontri previsti al convegno verranno prese in esame le arti turche nel loro complesso, a partire dall''architettura, che avrà un ruolo di primo piano. Verranno considerati gli scavi archeologici turchi e quelli di operatori internazionali che operano in Turchia, ma ci saranno anche momenti dedicati ai rapporti artistici e culturali tra Italia e Turchia, che includono gli interessi musicali italiani, si pensi alla figura straordinaria di Giuseppe Donizetti, fratello di Gaetano, che venne nominato Pascià alla corte ottomana, o alle opere dedicate a sultani ottomani come il Maometto II e il Bajazet. (ANSAmed).

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