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Marocco: la moda diventa riscatto per i migranti

Dal 2011 Migrants du monde presenta le sue collezioni

moda in Marocco

Redazione Ansa

(di Diego Minuti) (ANSAmed) - ROMA, 18 GIU - Il nome scelto è inequivocabile, 'Migrants du monde', così come la sua finalità principale, quella di dare, attraverso la moda, nuove occasioni a chi, per scelta o necessità, lascia il proprio Paese. Ma c'è anche altro dietro questo che, nel giro di pochi anni, è diventato un fenomeno non solo della moda, ma anche nel modo di impostare, su basi nuove e diverse, il rapporto tra chi abbandona la propria terra e non vuole tagliare le proprie radici e quelli che, Vangelo o Corano alla mano, dovrebbero aprire loro le braccia se vengono in pace e per rispettare chi li ospita. Migrants du monde è nato come una scommessa, ma anche come un modo per mettere a frutto secoli di tradizioni nel campo dell'abbigliamento, come ha dimostrato la presentazione dell'ultima collezione, per la quale è stato scelto il prestigioso scenario dell'istituto Tahar Sebti di Casablanca, diventato per una serata un caleidoscopio di tessuti, colori e suoni. Perchè, forti delle loro radici, gli stilisti di Migrants du monde sottolineano o inframezzano le uscite di modelle e modelli con i canti delle loro terre. Come a dire: oggi siamo qui, ma non dimentichiamo da dove veniamo. E lo stesso hanno fatto in altre occasioni, tra Parigi, Roma, Barcellona. Avendo il Marocco come base operativa, le proposte della stilista Isabelle Camard (francese, con una solida esperienza nei più prestigiosi istituti dell'haute couture di Parigi e New York) rieccheggiano la cultura araba. Tanto che, nelle settimane che hanno preceduto l'inizio del mese sacro di Ramadan, sul sito de Migrants du monde è stata proposta una nuova linea di djellabas di lino, bordate rigorosamente a mano e, a richiesta dell'acquirente, anche confezionate su misura. Per chi non conosce la moda dei Paesi arabi, entrare nel sito di Migrants equivale ad una immersione nel colore e nell'eleganza, quasi che chi lavora alle varie linee (ce ne sono dodici, dalla afghana alla gandoura, dalla palestinese alla yugoslava) abbia deciso di non porre dei limiti alla fantasia. Migrants ha finalità sociali ben chiare, perchè, ad esempio, durante le sfilate si raccolgono fondi a sostegno dei rifugiati e, soprattutto, dei bambini che, privi dei genitori, quando arrivano da soli in un Paese straniero restano in una pericolosa dimensione di abbandono. La missione di Migrants col tempo sta allargando progressivamente risultati ed obiettivi. Come dimostra, tra chi fa parte della struttura, la presenza di donne che vengono dalle regioni centrali dell'Africa e che, arrivate in Marocco dopo anni di peregrinazioni nel cuore nero del continente, mostrano orgogliosamente i coloratissimi boubou che hanno confezionato e che per loro sono il simbolo dell'inizio di una nuova vita, pià che d'un riscatto dalla povertà. (ANSAmed).

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