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2 Giugno: a Podgorica mostra opere Mario Schifano

Amb. Del Monaco, cultura 'petrolio' d'Italia

Redazione Ansa

(ANSAmed) - PODGORICA (MONTENEGRO), 1 GIU - In occasione della Festa della Repubblica, l'Ambasciata d'Italia a Podgorica ha organizzato una mostra personale del pittore Mario Schifano, un artista tra i piu' completi e autorevoli del Novecento, che ha dato un contributo significativo anche al cinema, alla letteratura, alla fotografia, alla musica.

"Il 2 Giugno per me e' tradizione che si faccia molto piu' di un cocktail, che si abbinino le celebrazioni dei nostri valori repubblicani al nostro 'petrolio': la cultura", ha detto l'Ambasciatore Vincenzo Del Monaco.

Nato a Homs, in Libia, nel 1934, ritornato con la famiglia in Italia nel clima di rinnovamento del dopoguerra, Mario Schifano rappresenta un punto fermo della Pop Art europea, qualità che lo inserisce perfettamente nel clima internazionale degli anni Settanta, ma che non limita la sua stravagante ricerca, difficile da perimetrare all’interno di uno spazio troppo definito. L’adesione al “movimento” della cosiddetta Scuola di Piazza del Popolo assieme ad artisti come Francesco Lo Savio, Franco Angeli, Tano Festa, Giosetta Fioroni e l’irrequieta frequentazione di personalità della cultura tanto diverse tra loro, formano un personaggio eclettico, curioso, con una onnivora capacità di assorbimento pronta ad esplodere ed incarnarsi in ogni sua opera. I suoi viaggi e le lunghe permanenze negli Stati Uniti alimentano la conoscenza, allargano la sperimentazione, modellano l’artista facendone un uomo di mondo a tutto tondo.

La rassegna di Podgorica, intitolata 'Settantaottantanovanta' e curata da Ermenegildo Frioni e Marcello Palminteri, offre allo sguardo la singolare produzione di trent’anni di lavoro, presentando il risultato di un artista certamente maturo e affermato, ma che non ha mai smesso di crescere. Di più: questa mostra permette di soffermarsi non solo sulla crescita stilistica dell’artista ma anche sulla sua parabola umana fatta di adesioni ed affetti, sulla sua coerenza partecipativa fatta di corpo e di pelle alle variazioni che il trentennio considerato ha portato con sé in termini di consolidamenti e stravolgimenti culturali, politici, sociali. (ANSAmed) Leggi l'articolo completo su ANSA.it