(ANSAmed) - ROMA, 19 MAG - I migranti non sono solo quelli
che a migliaia si imbarcano soprattutto dalle coste libiche per
tentare di arrivare in Italia. Ce ne sono tanti che, dopo un
viaggio fatto tra minacce vere o presunte, ma tanta tangibile
violenza, arrivano in Marocco per fermarvisi, ma dove però non
sempre trovano una accoglienza che risponda alle loro
aspettative. Sono soprattutto subsahariani che pagano
pesantemente una massa enorme di pregiudizi che si hanno su di
loro e che spesso trovano una spiegazione nella diffidenza che
da sempre accompagna i "neri", uomini dalla pelle scura come se
ne trovano tanti anche in Marocco, ma che non vengono accettati
e quindi restano emarginati, pagando pesantemente colpe che non
hanno.
Contro questa situazione un gruppo internazionale e
multietnico di artisti ha dato vita ad un progetto, "Mix City",
che ha l'obiettivo di andare oltre la cortina di oblio dietro la
quale vengono lasciati questi migranti, quasi che li si voglia
cancellare dalle cronache.
Il progetto - che sta nascendo nel villaggio di Jamaat Oulad
Abbou, ad una quarantina di chilometri da Casablanca - è portato
avanti insieme dall'associazione Racines, dal teatro l'Opprimé
de Casablanca e da The Minority Globe, un gruppo di musicisti
provenienti da Paesi differenti.
L'obiettivo è quello di "comporre" un composito mosaico
artistico che faccia tesoro di culture e tradizioni diverse, per
definire un quadro che abbatta le barriere determinate della
mancata conoscenza e, quindi, del respingimento morale, quando
non addirittura fisico.
Da qui a qualche settimana gli artisti di Mix City tireranno
le somme del loro lavoro, con una pièce che sarà proposta in
tutto il Marocco, anche quello rurale.
Al progetto - cofinanziato dall'Unione europea e che si
inserisce nel programma "Diversité, Drame et développement" -
partecipano artisti (una decina) provenienti da Marocco, Niger,
Ghana, Costa d'Avorio, sotto la direzione artistica di Hosni
Almoukhlis.
Una parte importante del lavoro del collettivo è riservata al
razzismo, che non è rivolto solo ai migranti subsahariani,
perchè spesso, dicono gli artisti, colpisce anche gli stessi
marocchini. O almeno quella parte di essi che non si ritiene
omologata alla società "dominante".(ANSAmed).
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Marocco:collettivo artisti in aiuto migranti subsahariani
Progetto internazionale Mix City cofinanziato da Ue