(di Barbara Beccaria)
(ANSAmed) - TORINO, 1 APR - Da oltre 200 anni, da quando cioè
Re Carlo Felice acquistò la collezione di reperti Drovetti dando
vita al primo Museo Egizio al mondo - ancora più antico di
quello del Cairo - Torino è la culla della cultura di piramidi,
mummie e sarcofagi fuori dall'Egitto. Da ieri, dopo
l'inaugurazione del nuovo allestimento, lo è ancora di più.
Perché quello che il ministro per i Beni culturali Dario
Franceschini ha definito uno "strepitoso successo mondiale" è
molto di più che un semplice restyling. E', per dirla con il
Tweet del premier Matteo Renzi, "un luogo straordinario di
cultura proiettato nel futuro". Accompagnato dalla presidente
della Fondazione Museo Egizio, Evelina Christillin, e dal
giovane direttore Christian Greco, Franceschini si è trovato di
fronte ad un museo che non è nuovo soltanto nel nome - Nuovo
Museo Egizio, appunto - e nel logo. "Oggi i musei devono
rappresentare per il visitatore una vera esperienza, è cambiato
totalmente il modo di fruire delle collezioni museali. E
l'Egizio di Torino interpreta perfettamente questa nuova
filosofia", ha sottolineato il ministro, che parla di "un
allestimento molto moderno, in cui non c'è affollamento di
opere, ma ampi spazi che permettono un'ottima fruizione". E che
valorizza al meglio anche "la parte didattica, con delle
spiegazioni fatte molto bene". Un "modello per l'Italia",
insomma, reso possibile "grazie alla collaborazione tra pubblico
e privato", come ha ricordato anche il presidente della Regione
Piemonte, Sergio Chiamparino. Una conferma, per il ministro
Franceschini, dell'importanza delle Fondazioni, ritenute
"fondamentali per la tutela e lo sviluppo del nostro immenso
patrimonio culturale". Il tutto rispettando tempi e costi, a cui
hanno contribuito in modo determinante la Compagnia di San Paolo
e la Fondazione Crt.
"Siamo felici di esserci riusciti - commenta soddisfatta la
presidente Christillin -. Ora abbiamo un meso di rodaggio per
offrire al pubblico di Expo un museo perfettamente fruibile".
Questo l'obiettivo di un museo e di una città che il sindaco
Piero Fassino definisce "capitale dell'egittologia mondiale dopo
il Cairo". E sulla cui bellezza sono tutti d'accordo: dal
presidente della Figc Carlo Tavecchio al cantante Al Bano, dal
calciatore della Juventus Angelo Ogbonna a esperti della
comunità scientifica e del mondo egizio. Come Gihane Zaki,
direttore dell'Egyptian Academy di Roma, che ha preso parte
all'inaugurazione in rappresentanza del governo egiziano. "Noi
egiziani qui ci sentiamo a casa, riviviamo la suggestione delle
sale del Museo Tahrir del Cairo, per il quale auspico -
sottolinea - un rinnovamento come questo". In serata arriva
anche la promozione di un altro ministro, quello
dell'Istruzione, Stefania Giannini, che al termine della visita
definisce il museo "non solo un luogo di conservazione, ma anche
un centro di promozione della conoscenza". Il miglior
complimento arriva però dal pubblico: per l'apertura gratuita di
oggi, dalle 9 alle 23, le prenotazioni sono esaurite. Non resta
quindi che mettersi in coda.(ANSAmed).
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Musei: Rinasce Egizio Torino, una meraviglia mondiale
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