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Spagna: esperti contro riapertura al pubblico Grotta Altamira

Lettera a Unesco, a rischio conservazione patrimonio umanità

Replica delle pitture rupestri della Grotta di Altamira in Spagna, esposta nel museo di Altamira

Redazione Ansa

(ANSAmed) - MADRID - Le pitture rupestri delle Grotte di Altamira, in Cantabria, nel nord della Spagna, fra i più importanti del mondo e patrimonio dell'Umanità, sono a rischio, a causa della riapertura al pubblico. A lanciare l'allarme sono gli esperti del Dipartimento di Preistoria dell'Università Complutense di Madrid che, in una lettera all'Unesco, citata oggi da El Pais, criticano la gestione delle grotte e affermano che "il nuovo programma del ministero della Cultura spagnolo, un piano che comporta l'apertura della grotta ai visitatori, pone importanti questioni di conservazione e mette a rischio una fragile eredità, di enorme importanza, per la comprensione della società paleolitica".

La missiva, sottoscritta da 17 professori, è stata appoggiata anche dall'Istituto di Storia del Consiglio Superiore di Ricerche Scientifiche (Csic), cui aderiscono 70 ricercatori. Nella lettera, consultabile sulla pagina web del Dipartimento di Preistoria, si denuncia che "le azioni intraprese dal ministero della Cultura rappresentano una chiara minaccia alla conservazione", di un patrimonio da preservare per le generazioni future. E si esorta l'Unesco e altre organizzazioni internazionali impegnate nella conservazione del patrimonio a "prendere nota dei rischi che le decisioni politiche comportano" per Altamira. Il sito, chiuso al pubblico dal 2002, dopo un rapporto commissionato dal ministero della cultura a un'equipe diretta dal francese Gael de Guichen, nel 2012 è stato riaperto a visite per sorteggio di piccoli gruppi di cinque persone più una guida.

In un anno, sono stati 250 i visitatori delle grotte, secondo il programma concluso a fine febbraio. La prossima riunione del patronato di Altamira dovrà decidere se le visite continueranno a tempo indefinito. Una eventualità che, secondo gli esperti, provocherebbe danni irreversibili.(ANSAmed).

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