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Arte: splendore della cultura mochica in mostra a Barcellona

Collezione comprende 200 oggetti tra ceramiche, gioielli,metalli

Redazione Ansa

(ANSAmed) - MADRID, 4 MAR - Oltre 200 opere d'arte precolombiana, provenienti dalla collezione del Museo Larco di Lima, saranno esposte al CaixaForum di Barcellona, a partire da venerdì 6 marzo, nella grande mostra 'Arte mochica dell'antico Perù. Oro, miti e rituali'. Un saggio dello splendore della cultura mochica, che si sviluppò nel nord del Perù fra il 200 e l'850 d. C.

"Un caso singolare di sviluppo culturale, economico e politico", come l'ha definito oggi in conferenza stampa a Barcellona, Ulla Holmquist, curatrice dell'esposizione e conservatrice del Museo Larco, dal momento che la civiltà "inventò alcune delle manifatture di metalli e ceramiche più avanzate del mondo". Ceramiche, gioielli e oggetti cerimoniali di metalli preziosi, tessili e pezzi di uso liturgico in legno, pietra, conchiglia e osso. Holmquist ha spiegato che le ceramiche mochiche "non sono tanti recipienti quanto sculture vuote, contenitori di messaggi e si possono leggere come un libro, che compensa l'assenza di una scrittura alfabetica". Una finestra aperta sul tempo, che consente al visitatore di conoscere la cosmovisione e la mitologia degli antichi abitanti del Perù, una civiltà di migliaia di anni, precedente all'esistenza dell'impero Incas. I pezzi in esposizione provengono da tombe di persone che svolsero un ruolo speciale nelle società precolombiane che coesistevano, mentre l'Europa assisteva alla fine dell'impero romano e allo sviluppo di quello carolingio. Dalla capacità di sviluppare l'agricoltura, con l'utilizzo dell'acqua in spazi desertici, alla simbolizzazione del "mondo di sopra", con astri, piogge, venti e tormente, e del mondo "di sotto", con la terra dove si seminano e germogliano i semi e dove transitano gli essere umani. L'itinerario termina con uno spazio dedicato all'eroe mitologico della società mochica, ribattezzato dai ricercatori Ai-Apaec, il dio creatore; "Un eroe che è quasi un Ercole Mochica", come ha osservato la curatrice della mostra, che resterà aperta fino al 7 giugno prossimo, per poi trasferirsi al CaixaForum di Madrid e, successivamente, a Palma di Maiorca, Tarragona e Girona. (ANSAmed).

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