Rubriche

Archeologia: da tomba Amfipolis resti di cinque persone

Tra loro neonato, donna e una persona che fu cremata

Redazione Ansa

(ANSAmed) - ROMA, 19 GEN - Continua a suscitare fascino e mistero l'antico monumento funebre di Amfipolis, nella località di Kastà, nel nord della Grecia, che secondo le ultime analisi avrebbe contenuto i resti di ben cinque esseri umani, tra cui una donna, un neonato, e una persona che fu cremata. Secondo quanto annunciato da alcuni funzionari greci e dal ministro della Cultura, la donna aveva circa 60 anni mentre i resti dei due uomini mostrano un'età compresa tra i 35 e i 45 anni. Sembra invece impossibile determinare il sesso del neonato e della persona le cui spoglie furono bruciate.

Gli antropologi che conducono le ricerche sull'identità dei resti affiorati dalla tomba consegneranno, a breve, al ministero della Cultura i risultati ufficiali che saranno contenuti in un rapporto di oltre 50 pagine. Sarà così possibile far luce su uno dei ritrovamenti archeologici più enigmatici degli ultimi anni. L'antica tomba di Amfipolis, decorata con statue di marmo a forma di sfinge e da un pregiato mosaico, si colloca tra il 325 a.C. - due anni prima della morte del condottiero macedone Alessandro Magno - e il 300 a.C.. Secondo gli esperti il monumento funebre sarebbe stato realizzato per conservare le spoglie di qualche familiare o condottiero legato ad Alessandro, ma l'autentica destinazione del tumulo resta ancora avvolta dal mistero.

Alcuni esperti ipotizzano che il sepolcro sia stato realizzato per accogliere Olimpiade, madre di Alessandro Magno, regina particolarmente influente nelle decisioni militari, una delle poche donne che a quel tempo avrebbe potuto godere di simili onori. A sostegno di questa ipotesi il fatto che gli elementi del monumento funebre alludono al culto cabirico, del quale Olimpiade era sacerdotessa. La rappresentazione del rapimento di Persefone sul pavimento a mosaico è, inoltre legata alla dinastia dei Temenidi, alla quale Filippo, Alessandro e Olimpiade appartenevano. (ANSAmed).

Leggi l'articolo completo su ANSA.it