(ANSAmed) - ROMA, 29 DIC - Dopo il Marocco anche l'Egitto ha
censurato il kolossal 'Exodus' di Ridley Scott, sulla storia
biblica della fuga di Mosè dall'Egitto. Secondo quanto scrivono
media internazionali che riferiscono la motivazione data dal
ministero della Cultura e dal consiglio di censura di Stato del
paese nordafricano, il film presenta numerose "imprecisioni
storiche". Secondo tali fonti la pellicola dipinge gli antichi
egizi come dei "selvaggi" che uccidevano, impiccavano e
perseguitavano gli ebrei.
In Marocco il kolossal in 3D di Ridley Scott in un primo
momento aveva ottenuto il via libera della Commissione
cinematografica ma il giorno prima della sua prevista uscita e'
stato ritirato dalle sale. Nei cinema di Rabat e Casablanca è
arrivato il divieto consegnato a voce da un delegato del Centro
cinematografico marocchino, la commissione di censura del regno.
Nessun documento scritto e, ufficialmente, niente ordini, solo
"un suggerimento riferito ai distributori" e che ha "valore per
tutto il Marocco". Di fatto, un semaforo rosso che ha già
incoraggiato il mercato pirata: la pellicola gira in rete con i
sottotitoli in arabo.
Il film, una produzione americana da 140 milioni di dollari,
negli Stati Uniti ne ha già incassati 38,9 per le prime due
settimane di sala. Le polemiche non sono mancate anche
oltreoceano, dove si contesta il fatto che gli attori di colore
interpretino prevalentemente i ruoli di schiavi e ladri, mentre
i ruoli di Mosè e dei faraoni egiziani siano affidati ad attori
bianchi.
Tra le "imprecisioni storiche" contestate al film di Ridley
Scott il fatto che esso attribuisce il miracolo della divisione
delle acque a un terremoto. Inoltre, secondo la stampa
marocchina nel film verrebbe personalizzata la figura di Dio,
cosa inconcepibile nella cultura dell'Islam.
'Exodus' va ad aggiungersi alla lunga lista di film censurati
in Marocco, che comprende tra gli altri, 'Love Actually', la
commedia romantica con Hugh Grant e 'BraveHeart' con Mel Gibson.
L'anno scorso è toccato a 'Noah' di Darren Aronofsky, con Russel
Crowe nei panni del protagonista.
La commissione del Centro cinematografico marocchino che
decide le sorti dei film, è molto snella: un commissario è
scelto dal ministro della Comunicazione, uno è nominato dal
ministero della Cultura e conta poi due rappresentati delle
organizzazioni professionali. Si riunisce cinque volte alla
settimana in una piccola sala di Rabat e può accordare l'ok per
l'ingresso ai film stranieri, ma può anche negarlo. Ha inoltre
facoltà di apportare tagli se ritiene che ci siano scene
contrarie alla morale pubblica o imporre il divieto ai minori.
(ANSAmed).
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Cinema: dopo Marocco anche Egitto censura Exodus di R. Scott
Ministro, pellicola presenta falsificazione storica