(di Alessandra Baldini)
(ANSAmed) - NEW YORK, 23 DIC - La violenza della guerra
costringe a riscrivere i manuali di storia. Quasi 300 siti del
patrimonio culturale siriano sono stati toccati da un conflitto
in cui quest'anno si sono inseriti i jihadisti dell'Isis.
La devastazione e' stata fotografata da satelliti commerciali
e studiata dall'UNITAR, (United Nations Institute for Training
and Research): le rovine greco-romane di Palmira, Dura-Europos
sull'Eufrate e di Bosra, le citta' bizantine nella Siria del
nord, la moschea Umayyad e la cittadella fortificata di
Aleppo,il Krac des Cavaliers sono alcuni dei monumenti che le
prossime generazioni conosceranno com'erano fino a tre anni fa
solo in fotografia.
"Aree come Aleppo e Damasco, dove gli insediamenti umani
risalgono a 7.000 anni fa, il Crac des Cavaliers (un castello
crociato in arabo Qalaat al Hosn, "la fortezza imprendibile"),
Raqa e Palmira hanno subito gravi danni", ha rivelato oggi
l'Istituto dell'Onu per la formazione e la ricerca in un
rapporto in cui vengono analizzate 18 zone - sei dichiarate
patrimonio dell'umanità dall'UNESCO - trovando 290 siti
direttamente toccati.
Di questi siti 24 sono stati distrutti, 104 hanno subito
danni importanti, 84 sono stati parzialmente danneggiati e 77 lo
sono probabilmente. Danni sono stati verificati a Ebla, scavata
dagli italiani dell'Università di Roma. A Qalaat Siman la chiesa
di San Simeone lo stilita, una delle più antiche e monumentali
basiliche bizantine, e' stata saccheggiata per cavarne i blocchi
di pietra.
Per misurare la devastazione il rapporto dell'UNITAR presenta
foto di siti prima e dopo l'inizio della guerra. Immagini da
Aleppo mostrano crateri grigi e montagne di macerie attorno alla
celebre Cittadella. Pesanti danni anche alla Moschea Umayyad che
perso il minareto dell'undicesimo secolo. Foto da Palmira e
Dura-Europos mostrano i segni di vasti saccheggi, con il terreno
punteggiato dai segni di scavi clandestini. Le foto
"testimoniano il danno in corso: sono necessari sforzi nazionali
e internazionai per proteggere queste aree per salvare il
salvabile", ha chiesto l'UNITAR.
Se la violenza della guerra non discrimina tradizioni
culturali e religiose diverse, la minaccia posta ai monumenti
della Siria e' diversificata: per alcuni siti sono le attivita'
militari a provocare danni, in altri la colpa e' di scavi
clandestini, saccheggi, costruzioni civili illegali. Il castello
crociato del Crac des Cavaliers, conquistato dai ribelli, e'
stato ripreso in marzo dalle forze di Damasco ma solo al prezzo
di mesi di intensi bombardamenti. (ANSAmed).
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Allarme Onu, guerra Siria devasta 300 siti cultura
Da Palmira ad Aleppo, creata mappa danni a patrimonio umanita'