(ANSAMed) - ROMA, 12 dic - Ventuno ritratti per andare oltre
gli stereotipi della narrazione della Palestina e dei
palestinesi. Ventuno vite di artisti, creativi e intellettuali
che con le loro opere e le loro azioni quotidiane cercano di
"trasmettere agli altri la propria identita', il proprio diritto
di esistere come popolo e come individui". E' stata la
giornalista Fiamma Arditi a raccogliere e selezione le storie
raccolte nel volume "Buongiorno Palestina" edito da Fazi (pag.
320, 16 euro), senza schierarsi ma mostrando la sua stima verso
il coraggio dei palestinesi.
Il suo richiamo verso la Palestina e' avvenuto a New York
durante la visione del film di Paul Smaczny "Knowledge is the
Beginning" dedicato alla West Eastern Divan Orchestra, fondata
da Eduwrd Said e Daniel Barenboim. "Piu' che un film era stata
un'esperienza" scrive l'autrice nell'introduzione al libro.
Il suo progetto, dunque, e' partito nel 2007. Da quel momento
Arditi si e' messa in viaggio, tra Gerusalemme, la West Bank e
Gaza, e sul suo cammino ha avuto la fortuna di incontrare ottime
guide nell'arso, martoriato e antico paesaggio palestinese. Ha
incontrato, tra gli altri, l'artista e storica dell'arte Vera
Tamari, il rapper Muhammad Mughrabi, lo scrittore Raja
Shehadesh, i registi Rashid Masharawi e Ismail Khalidi, il
pittore Mohammad al-Hawajri e il giornalista Shereen Abu Aqleh,
che nel 1994 fondo' la prima radio palestinese a Gaza e ogni
mattina trasmetteva "Buongiorno Palestina", da cui prende il
titolo il libro di Fiamma Arditi.
"Non ho trovato rabbia nelle loro parole, ma la voglia di
trasformare ogni atto di aggressione in un gesto di creazione
per far arrivare la loro voce al mondo" dice Arditi, colpita
dalla dignita', dalla forza e dalla pazienza dei palestinesi
sconosciuti.
"Ho incontrato musicisti, pittori, registi, attori, scrittori,
sceneggiatori, architetti, rapper, giornalisti. Mi hanno aperto
la porta dei loro studi, delle loro case, le loro vite sono un
cantiere in moto perpetuo, una fucina di idee, di progetti -
sottolinea l'autrice -. Conoscere non vuol dire schierarsi, vuol
dire avvicinarsi, mettere a fuoco meglio, entrare nella
situazione e calarsi nei panni dell'altro". (ANSAmed).
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Libri: Buongiorno Palestina, 21 storie oltre gli stereotipi
Artisti e intellettuali raccontano la loro terra