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Egitto: la Sfinge vista da vicino, area apre a pubblico

Visita del premier egiziano dopo restauro

Redazione Ansa

(di Laurence Figà-Talamanca) (ANSAmed) - IL CAIRO, 10 NOV - Circondata dal mistero e da storiche leggende, inaccessibile ai turisti se non da un 'belvedere', la Sfinge della piana di Giza diventerà presto più "reale". Dopo il restauro di alcune parti sui fianchi della statua millenaria, metà donna, metà felino, l'area sottostante verrà aperta al pubblico. Che potrà camminare tra le sue "zampe", toccarla, guardarla negli occhi dal basso verso l'alto con un misto di fascinazione e timore reverenziale.

"Abbiamo molte sfide davanti a noi. Il governo, con i ministri del Turismo e dell'Antichità, ha un piano concreto per difendere il patrimonio dell'Egitto. E questo è successo oggi a Giza", ha detto il premier egiziano Ibrahim Mahlab che ieri, tra strette misure di sicurezza, ha visitato l'area svuotata di turisti e affollata per l'occasione di giornalisti locali e internazionali.

Dopo il sopralluogo del capo del governo e dei ministri interessati, Hishaam Zazou e Mamdouh Eldamaty, mancano ancora il via libera definitivo e una data per l'apertura. "Noi siamo pronti", ha spiegato il supervisore dell'area della Sfinge, Mohamed el Saidey, che ha seguito tutti i passi del restauro.

Quanto sono durati i lavori?, chiedono i giornalisti. E la risposta è quasi enigmatica, come per adattarsi al mito greco dell'indovinello della Sfinge: "Il restauro dura dai tempi dei primi scavi, è un lavoro continuo". Ma nel particolare, Saidey ha spiegato che i lavori recenti - in realtà durati 4 anni - hanno riguardato soprattutto il fianco sinistro della statua, dove l'erosione dovuta al tempo, alle folate di sabbia e al materiale calcareo del monumento, aveva creato dei buchi nei blocchi. Altri interventi hanno riguardato il collo e il torace.

Restaurato anche il tempio di Amenofi, di fronte alla Sfinge, mentre ieri è stata riaperta la Piramide di Micerino e chiusa per lavori quella di Chefren, in un sistema di rotazione per non lasciare mai i visitatori a bocca asciutta. L'Egitto, che vive una grave crisi economica, punta sui propri gioielli archeologici per ridare respiro a un turismo che dopo la rivolta contro Honsi Mubarak e i disordini di piazza stenta a ridecollare. E dopo la riapertura della Chiesa Sospesa nel quartiere copto del Cairo e di altri musei del Paese, il premier ha annunciato prossimi interventi anche nella Valle dei re a Luxor. (ANSAmed).

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