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Cinema: successo nelle sale per "Io sto con la sposa"

Del Grande: un racconto alla pari, gli arabi eroi, non vittime

Venezia: migranti e crowdfunding, Io sto con la sposa [ARCHIVE MATERIAL 20140730 ]

Redazione Ansa

(ANSAmed) - ROMA 3 NOV - A quasi un mese dall'uscita nei cinema, il documentario "Io sto con la sposa", "atto politico" di tre autori Gabriele Del Grande, Antonio Augugliaro e Khaled Soliman Al Nassiry, ha registrato cifre record e rimane ancora in sala. "Abbiamo raggiunto 41 mila spettatori in 25 giorni" racconta Gabriele Del Grande, rassicurando i 2617 produttori dal basso che hanno permesso di realizzare il film e gli oltre 22 mila sostenitori manifestatisi sui social media: "Finora non abbiamo ricevuto nessuna denuncia, ne' siamo al corrente di indagini in corso". Si, perche' "Io sto con la sposa", il racconto in presa diretta di un finto corteo nuziale partito da Milano e arrivato a Stoccolma a cui hanno partecipato i tre autori con cinque arabi, palestinesi e siriani, scappati dalla guerra e approdati a Lampedusa senza documenti, e' in se' una prova di reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. In caso di denuncia, autori e protagonisti rischiano una condanna fino a 15 anni di carcere. "I nostri avvocati sono pronti a difenderci e a coinvolgere nel processo anche le migliaia di persone che ci seguono - fa sapere Del Grande - I nostri sostenitori sono il nostro scudo protettivo. Il successo che il film sta avendo a cinema e' la nostra piu' grande protezione". Il documentario, distribuito da Cineama dal 9 ottobre e prodotto da Gina Films in associazione con DocLab, e' diventato un caso mediatico sin dall'inizio della campagna di crowdfunding e affascina il pubblico per il coraggio degli ideatori pronti a rischiare il carcere per risvegliare le coscienze europee e a far riflettere sul tema delle migrazioni odierne. Sulla scia del successo italiano, a fine novembre il film sara' proiettato all'IFAD (International Documentary Film Festival Amsterdam) e a dicembre al Dubai Film Festival. "Con il distributore Transit cercheremo di trovare una distribuzione internazionale per la nostra storia, sia in Europa, sia nel mondo arabo - spiega Del Grande -. Intanto il film e' stato apprezzato sia da critici arabi, sia dal pubblico italo-arabo perche' e' racconto alla pari, senza sguardo pietista. Nel nostro film si racconta un'amicizia euro-mediterranea in cui i protagonisti stranieri non sono vittime, ma eroi. E italiani e arabi rischiano insieme". (ANSAmed).

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