Rubriche

Mostre: a Napoli foto su immigrazione come 'permanenza'

Campania multietnica raccontata negli scatti di Eduardo Castaldo

una delle fotografie di Eduardo Castaldo

Redazione Ansa

(ANSAmed) - NAPOLI - Di immigrazione si parla soprattutto per gli sbarchi e per le tragedie che spesso avvengono in mare. Ma l'immigrazione è anche una lunga storia di vite nuove, ricostruite altrove, come quelle che cerca di restituire attraverso le sue fotografie Eduardo Castaldo, autore della mostra "Permanenze. Immagini di una Campania multietnica", che verrà inaugurata domani, venerdì 31 ottobre, alle 17 a Castel dell'Ovo a Napoli. La mostra fotografica, curata e realizzata dal centro di mediazione culturale napoletano "Yalla", con il Patrocinio del Comune di Napoli, propone uno sguardo al fenomeno dell'immigrazione in Campania come realtà in continuo mutamento, dinamica, in trasformazione, che nonostante precarietà e incognite, vive appieno lo spazio e il territorio, innescando cambiamenti che lasciano tracce, che formulano nuovi e inaspettati tratti identitari. "Con questo lavoro scattato fra il 2013 ed il 2014 - spiega Castaldo ad ANSAmed - abbiamo deciso, insieme a Yalla, di rivolgere lo sguardo al fenomeno dell'immigrazione in Campania.

Sin dall'inizio ci siamo proposti di tenerci lontano dai sensazionalismi delle immagini drammatiche che popolano il comune immaginario mediatico e così siamo andati a cercare i luoghi ed i momenti dove avviene l'incontro e lo scambio fra la popolazione locale e gli immigrati, gli spazi dell'integrazione quotidiana. Abbiamo cercato di individuare e raccontare i simboli, i gesti e i momenti che rappresentano nel nostro linguaggio segni di integrazione completa o ancora da venire. Ne viene fuori un lavoro "onesto", immagini toccanti, semplici che vogliono offrire un angolo di visione diverso sul fenomeno immigrazione e che si spera riescano ad arricchire, anzi a mettere in crisi, il nostro immaginario sull'altro".

Per Castaldo, fotografo napoletano indipendente, si tratta quindi di un ritorno nella sua terra, senza però dimenticare i temi del Medio Oriente e del Maghreb su cui lavora da sempre e che lo hanno portato a vincere anche un premio nel World Press Photo 2012 con lo scatto "Alba di una rivoluzione", che ritraeva un manifestante in giacca e cravatta mentre urla la sua rabbia in una strada del Cairo. La mostra di Napoli propone due focus guidati: in uno s'indagano quelle "alleanze" tra cittadini campani e stranieri che nella forma di amicizie, amori, rapporti di lavoro e condivisione di vissuti, generano coesione sociale; nell'altro si osservano da vicino i gesti di scambio e interazione che connotano alcuni lavori "tipicamente immigrati".

La mostra, ad ingresso gratuito, sarà in esposizione fino al 13 novembre.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it