(ANSAmed) - IL CAIRO, 23 OTT - Con 15 missioni archeologiche
in corso in diverse località dell'Egitto, finanziate dal governo
italiano, l'Italia contribuisce al rilancio dell'egittologia che
"al di là del valore scientifico, è un traino per lo sviluppo
del territorio e del turismo culturale in questo Paese". Lo ha
detto l'ambasciatore italiano al Cairo, Maurizio Massari,
aprendo oggi nella capitale egiziana la conferenza
"Italia-Egitto: pionieri dell'archeologia".
L'ambasciatore ha ricordato che l'Italia è in prima linea in
questo settore sin dal 1828, quando Ippolito Rosellini diede
vita con Jean-François Champollion alla missione franco-toscana,
di fatto la prima esplorazione internazionale in Egitto. Poi
ancora nel 1904, quando Ernesto Schiapparelli scoprì la tomba di
Nefertari, nella Valle delle Regine a Luxor, "ancora oggi
considerata uno dei più preziosi tesori del patrimonio
egiziano". Massari ha inoltre annunciato che a novembre, in
occasione del 110/o anniversario della scoperta, la tomba della
Grande Sposa Reale sarà riaperta con un evento realizzato da una
collaborazione tra il ministero del Turismo egiziano,
l'ambasciata italiana e l'Istituto italiano di cultura del
Cairo. Tra gli altri impegni italiani, sono stati ricordati
nella conferenza quello al sito della piramide di Sakkara, il
ripristino del Museo greco-romano di Alessandria e di quello
islamico del Cairo, la partecipazione alla creazione del primo
parco naturale archeologico nell'antica città di Medinet Madi.
(ANSAmed).
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Egitto:amb. Massari, archeologia traino a sviluppo e turismo
Italia impegnata in 15 missioni