(di Michele Monni)
(ANSAmed) - RAMALLAH, 15 OTT - Prende il via il 22 ottobre
prossimo la 2/a edizione dell'unica biennale d'arte palestinese:
'Qalandia International'. Vi prenderanno parte oltre cento
artisti palestinesi e internazionali che si confronteranno
esponendo le proprie opere ispirate al tema della rassegna dal
titolo "Archivi, Vissuti e Condivisi". Il curatore della
manifestazione, Jack Persekian, non ha dubbi sull'importanza
della manifestazione e sulla necessità di creare le condizioni
per lo sviluppo di un contesto culturale ed artistico in
Cisgiordania e a Gaza.
"Quest'anno siamo riusciti a mettere insieme le più
importanti associazioni culturali palestinesi, non solo in
Palestina, ma anche in Israele e nei paesi del Medio Oriente". E
la manifestazione questa volta sembra avere fatto uno scatto in
avanti per quanto riguarda i finanziamenti, la presenza di
artisti internazionali e le location dove le opere verranno
esposte. "Ma il centro focale rimane sempre Qalandia - ha detto
all'ANSA Persekian - Quando si nomina Qalandia, tutti pensano al
famigerato check point che divide i Territori da Gerusalemme,
oppure alle condizioni di vita degli abitanti del vicino campo
profughi. Ma Qalandia è anche il villaggio che fino al 1967
ospitava l'unico aeroporto di Gerusalemme: un punto nevralgico
di incontro e di passaggio fondamentale per la regione".
La necessità di coinvolgere non solo artisti e appassionati
d'arte ma anche gente comune, sembra essere lo sforzo principale
della manifestazione: installazioni di artisti verranno
allestite nei punti strategici di città, villaggi e campi
profughi (in Cisgiordania, Gaza e Israele) per dare modo
all'osservatore comune di confrontarsi con l'opera svincolata
dai consueti luoghi (gallerie, musei) e consentire un approccio
meno ufficiale e più genuino alle opere. Tra gli artisti di
quest'anno spicca il nome di Emily Jacir, vincitrice del Leone
d'Oro come artista under 40 alla Biennale d'Arte di Venezia, e
Jumana Manna vincitrice del 'Palestinian Artist Award' della
Qattan Foundation. "Quello che ci premeva sottolineare - ha
spiegato l'italiana Viviana Checchia, che lavora come curatrice
per la Qattan Foundation - era di coinvolgere artisti
palestinesi non solo residenti nella regione ma soprattutto
quelli della diaspora, cercare di creare una connessione tra gli
artisti palestinesi ovunque essi si trovino: l'origine è più
importante del luogo di residenza".
Qalandia International sarà patrocinata dalle più importanti
associazioni culturali ed artistiche palestinesi: Al-Ma'mal,
Qattan Foundation, Arab Culture Association di Haifa,
International Academy of Art Palestine, Khalil Sakakini Cultural
Centre, Palestinian Art Court - Al Hoash, la municipalità di
Ramallah e Riwaq, Iltiqa for Contemporary Art in Gaza e
Al-Mashghal - the Factory.(ANSAmed).
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Mo: al via la Biennale palestinese, oltre 100 artisti
Dal 22 ottobre 'Qalandia International'