(di Paola Del Vecchio)
(ANSAmed) - MADRID, 17 SET - Il Garbage Patch State, lo stato
senza confini composto dai residui di plastica galleggianti
negli oceani, approda alle Nazioni Unite.
Nella forma di un enorme serpentone, una marea di plastica,
l'opera trans-mediale dell'artista e architetto-design Maria
Cristina Finucci farà il suo ingresso nella lobby del Palazzo di
Vetro dell'Onu il 29 settembre, nel corso dell'Assemblea
Generale a New York e in occasione della presidenza italiana
dell'Unione europea.
E' l'ultima di una serie di installazioni, che con
performance, video e azioni artistiche è andata delineando il
progetto 'Wasteland', lo Stato spazzatura fondato da Cristina
Finucci per associare un'immagine concreta e tangibile al
disastro ambientale costituito dai residui plastici negli
oceani: l'equivalente di oltre 16 milioni di km quadrati, divisi
in cinque gigantesche isole - invisibili a occhio nudo, dagli
aerei o dai satelliti - per effetto della fotodegradazione, che
non li biodegrada al 100% ma crea la cosiddetta 'zuppa di
plastica'.
"Ognuno di noi ha contribuito alla formazione di questa
catastrofe ambientale, che minaccia la nostra stessa
sopravvivenza - spiega all'ANSA Cristina Finucci, che risiede a
Madrid - ma che resta purtroppo un problema negletto, proprio a
causa della mancanza di una sua identificazione iconica". "Per
questo - aggiunge - per materializzarne l'immagine del Garbage
Patch State, ho costruito un apparato semantico verosimile, come
la realizzazione di una sua bandiera, un'anagrafe, l'apertura di
ambasciate, una pagina web, www.garbagepatchstate.org".
La nascita del Garbage Patch State come 'stato sovrano' è
avvenuta all'Unesco, a Parigi, l'11 aprile 2013 - dove è stata
piantata la bandiera di Wasteland - seguita pochi mesi dopo
dalla creazione del suo 'Padiglione Nazionale' nel cortile di
Ca'Foscari, durante la Biennale di Venezia. Un work in progress
continuato a Madrid, con un'installazione nella centralissima
Gran Via e, infine, sbarcato a Roma, con l'apertura di
un'ambasciata al museo MAXXI, in occasione della prima Festa
nazionale dello Stato spazzatura.
Arte che è al tempo stesso etica, politica e poetica, che
esce dai musei per provocare e far riflettere, per essere
condivisa in rete, sui nuovi supporti tecnologici, per spingere
alla partecipazione. E difatti, dalla prima performance,
l'artista è stata sommersa di offerte di collaborazione da parte
di persone e associazioni di tutto il mondo, per contribuire
alla continuazione di Wasteland, che - spiega l'artista -
"comprende un sistema di azioni che si svolgono nel tempo, per
disseminare sulla scena internazionale una serie di indizi
dell'esistenza del Garbage Patch State".
Essenziale, per sua ricerca, "condividere le idee che vengono
dall'esterno, lavorare in sinergia con studenti e giovani,
perché si ritengano partecipi di un'opera condivisa".
Un'opera ascritta al filone narrativo trans-mediale, oggetto
di studio da parte di Salvatore Iaconesi e Oriana Persico
nell'ambito del corso tenuto al Master in Exibit and Public
Design, dell'università La Sapienza.
E che ora fa il suo ingresso nel quartiere generale dell'Onu,
"un luogo simbolo della volontà di pace, cooperazione e sviluppo
di tutti i popoli della Terra", ricorda Cristina Finucci,
insignita quest'anno della Mela D'Oro del XXVI premio Marisa
Bellisario. "Il luogo in cui si dibattono e condividono anche le
politiche e le strategie internazionali per la tutela
dell'ambiente e l'uso sostenibile delle limitate risorse
naturali del nostro pianeta", conclude. (ANSAmed).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
Arte: 'Stato di plastica' di Cristina Finucci approda a Onu
Residui galleggianti Garbage Patch State sono monito su ambiente