(ANSAmed) - ANKARA, 16 SET - In Turchia circa 40mila ragazzi
sono stati iscritti d'ufficio, contro la volontà delle loro
famiglie, in scuole religiose islamiche, le imam-hatip,
riferisce oggi la stampa non governativa.
Secondo l'autorevole quotidiano indipendente Taraf, forti
polemiche agitano l'inizio del nuovo anno scolastico, e migliaia
di famiglie rifiutano che i loro figli siano costretti a seguire
una educazione religiosa e chiedono il loro trasferimento. Le
scuole imam-hatip si sono moltiplicate sotto il governo del
partito islamico Akp, al potere dal 2002, del presidente Recep
Tayyip Erdogan, che l'opposizione accusa di voler
'reislamizzare' le istituzioni del paese. Fra gli studenti
iscritti d'ufficio nelle scuole religiose islamiche sunnite
figurano anche molti ragazzi della minoranza alevita, una
ramificazione liberale dell'Islam, che non si riconosce nella
religione sunnita maggioritaria in Turchia. La comunita'
alevita, rileva Taraf, denuncia un tentativo di "assimilazione"
forzata. Hanno suscitato polemiche anche recenti dichiarazioni
del ministro dell'educazione Nabi Avci, il quale ha indicato che
ci saranno sale di preghiera in tutte le scuole del paese. Avci
ha pero' precisato che la preghiera non sara' obblicatoria nelle
scuole. La Corte europea dei Diritti Umani ha condannato negli
ultimi giorni la Turchia per l'introduzione negli ultimi anni di
corsi di religione islamica sunnita obbligatori in tutte le
scuole. (ANSAmed).
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Turchia: media, 40mila ragazzi costretti a scuole religiose
Minoranza alevita denuncia in particolare assimilazione forzata