(ANSAmed) - NAPOLI, 20 GIU - Cento immagini di undici
fotografi provenienti da diversi Paesi del Mediterraneo e che
esplorano il bacino con le loro macchine fotografiche. E' la
mostra "Mediterraneo: mare nostrum" che porta il mare a invadere
le sale di Castel dell'Ovo, la fortezza di Napoli le cui mura
sono lambite ogni giorno da secoli dalle acque del Mediterraneo
stesso.
La mostra, curata da Patrizia Varone e organizzata e prodotta
dall'associazione Lo Cunto, è al centro delle celebrazioni a
Napoli della Giornata mondiale del rifugiato che si celebra
oggi. L'esposizione costituisce un primo appuntamento verso la
scoperta dell'attualità e delle identità culturali dei Paesi del
Mediterraneo scandagliate attraverso l'occhio attento di 11
fotografi che operano in quest'area: ci sono quindi immagini che
trattano temi di pregnante attualità, o che indagano e
approfondiscono le relazioni con i propri paesi di origine.
Le immagini immortalano il viaggio, la sofferenza, la
conoscenza, la ricerca, la memoria visti dall'obiettivo di
giovani fotografi, la maggior parte dei quali ha un'età che
sfiora i trent'anni: gli italiani Francesco Cito, Alessio
Romenzi, Christian Minelli, il fotografo francese Georges A.
Bertrand, il monegasco Gerald Bruneau, l'algerino Farouk Abbou e
Tami Notsani, da Israele, accompagnano il visitatore in un
viaggio che sottolinea quella mediterranea come la cultura degli
intrecci, degli scambi, della mobilità, della socialità.
La mostra presenta scorci di realtà differenti nelle diverse
sale espositive di Castel dell'Ovo: una prima parte illustra,
spiegano gli organizzatori "le condizioni in cui vivono i
migranti provenienti da svariati Paesi dell'Africa, del Medio
Oriente e dell'Asia. Passando spesso dallo status di profughi
nel Nord Africa in campi dell'Unhcr, a quella di migranti sulle
carrette di mare che arrivano a Lampedusa, a quella infine di
reclusi nei Centri distribuiti sul territorio italiano". La
sezione termina con una finestra sulle seconde generazioni, i
figli di immigrati nati e cresciuti in Italia.
La seconda parte delle mostra apre scorci sulle realtà di
alcuni dei Paesi delle sponde del Mediterraneo, in particolare
la Palestina ed Israele, e si sofferma poi sulla condizione del
Patrimonio artistico e culturale italiano presentando il caso
degli scavi di Pompei. A chiudere uno sguardo alle culture e
tradizioni di Algeria e Francia.
La mostra collabora anche con il Progetto Mediterranea, la
spedizione nautica, culturale e scientifica che percorrerà il
Mediterraneo per i prossimi cinque anni: il 27 giugno alcuni
membri dell'equipaggio di Mediterranea terranno un incontro a
Castel Dell'Ovo. Alla Giornata del rifugiato il Comune di Napoli
aderisce con molte iniziative: sul lungomare di via Partenope,
verrà allestito un palco dove si alterneranno artisti che
reciteranno poesie, leggeranno testi, esibiranno brani musicali.
Tra i protagonisti anche l'Orchestra Multietnica del
Mediterraneo che terrà un concerto. Nella biblioteca del centro
congressi dell'Università Federico II ci sarà anche un
incontro-dialogo tra istituzioni, esponenti del terzo settore,
stranieri e non, richiedenti asilo e rifugiati presenti a
Napoli.(ANSAmed).
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Mostre: a Napoli 100 foto raccontano uomini e tradizioni Med
Dal viaggio dei migranti allo sguardo su seconde generazioni