(ANSAmed) - BEIRUT, 31 MAG - Il governatore della Banca
centrale libanese, Riad Salame, inquisito in 5 Paesi europei e
in Libano per illeciti finanziari, è comparso oggi di fronte ai
giudici a Beirut. All'indomani della ricezione da parte delle
autorità libanesi di un secondo mandato d'arresto
internazionale, questa volta da parte della Germania. Secondo
fonti giudiziarie, citate oggi dai media di Beirut, il
procuratore generale della corte di cassazione, Imad Kabalan,
che aveva già ascoltato Salame nei giorni scorsi dopo il primo
mandato di arresto internazionale emesso dalla Francia, ha
chiesto al governatore di rimanere a disposizione della
giustizia.
Nei giorni scorsi la giustizia libanese aveva intimato a
Salame di non lasciare il Paese e gli aveva ritirato i
passaporti libanese e francese, di fatto assicurandogli la
protezione politica necessaria di fronte alle insistenti
richieste di Francia e Germania di interrogare il contestato
governatore.
Il governo uscente, presieduto da Najib Miqati, non ha preso
una decisione rispetto alla vicenda Salame. E gli organi
giudiziari che, secondo analisti locali, in Libano sono
fortemente influenzati dall'élite politica al potere, hanno
fatto sapere che non intendono dare ordine di eseguire i mandati
di arresto notificati dall'Interpol. (ANSAmed).
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Libano: governatore della Banca centrale ascoltato dai giudici
Dopo il secondo mandato di arresto internazionale dell'Interpol