(ANSAmed) - BEIRUT, 26 MAG - Urgenti soluzioni politiche
devono essere messe in atto dalla comunità internazionale per
garantire una via d'uscita a più di 50mila persone, in larga
parte donne e bambini, da anni rinchiusi in un campo di
prigionia nel nord-est della Siria: è l'appello rivolto oggi dal
Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr).
Il campo di al Hol dal 2019 ospita in larga parte siriani e
iracheni, ma anche migliaia di europei e asiatici con sospetti
legami familiari con l'Isis. La portavoce del Cicr in Siria,
Souhair Zakkout, ha affermato parlando al quotidiano The
National degli Emirati Arabi Uniti che "la comunità
internazionale e i vari paesi devono considerare le persone che
si trovano all'interno del campo come esseri umani per i quali
deve essere garantito un rimpatrio sicuro". Il campo di al Hol,
costruito negli anni '90 per ospitare profughi che fuggivano
dall'Iraq in guerra, è stato riaperto mentre le forze
curdo-siriane e gli Stati Uniti avanzavano nella Siria orientale
a danno dell'Isis.
Moltissimi civili rinchiusi ad al Hol non sono legati
all'Isis ma sono civili che si erano trovati a stare in aree
controllate militarmente dallo Stato islamico. Secondo Human
Rights Watch, attualmente nel campo di sono 23mila siriani,
27mila iracheni e circa 10mila persone di oltre 50 nazionalità
diverse tra cui europei, nordamericani, asiatici e
centro-asiatici. "Si stima che la maggioranza o due terzi delle
persone all'interno del campo siano donne e bambini. La maggior
parte di quei minori ha meno di cinque anni e vive in condizioni
molto dure", ha detto Zakkout. (ANSAmed).
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Siria: Cicr, urge soluzione per i detenuti nel campo al Hol
Vi sono stipati 50 mila civili sospettati di legami con l'Isis