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Siccità, il re del Marocco accorda aumento fondi statali

Piano trentennale da 37 miliardi per migliorare risorse idriche

Redazione Ansa

(ANSAmed) - RABAT, 11 MAG - L'acqua e l'approvvigionamento idrico sono al centro degli interessi del re del Marocco, Mohammed VI, che in questi giorni ha decretato un aumento del finanziamento di stato fino a 143 miliardi di MAD (pari a circa 14,3 miliardi di dollari) per un piano trentennale del valore di 383 miliardi di MAD (37,6 miliardi di dollari) che mira a migliorare le reti idriche nazionali per uso domestico e agricolo, nonché a salvaguardare l'approvvigionamento idrico dai cambiamenti climatici. Il piano prevede tra l'altro di collegare i bacini idrici di Sebou, Bouregreg e Oum Er-Rbia, tutti vicino Rabat, costruendo nuove dighe e implementando una ventina di dighe nel resto del Paese, che dovrebbero aumentare la capacità di stoccaggio a 6,6 miliardi di metri cubi di acqua dolce. C'è anche un progetto di transizione verso fonti idriche non convenzionali come l'acqua di mare desalinizzata con tre stazioni attualmente in costruzione e una capacità produttiva giornaliera complessiva di oltre 200.000 metri cubi.

La scarsità d'acqua è una sfida significativa per gli obiettivi di sviluppo economico e sociale del Marocco. Le risorse idriche sono messe a dura prova oltre che dalla siccità di anno in anno sempre più grave, anche da una popolazione in crescita costante e dall'espansione delle attività agricole.

L'agricoltura da sola consuma quasi l'88% dell'approvvigionamento idrico del Paese, secondo i dati della Banca Mondiale. Il Marocco ha una delle risorse idriche pro capite più basse al mondo, con una media di 645 metri cubi all'anno nel 2015, ben al di sotto della soglia globale di povertà idrica di 1.000 metri cubi pro capite. E, secondo la Banca mondiale, queste risorse potrebbero scendere a 500 metri cubi entro il 2050.(ANSAmed).

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