(di Sami al-Ajrami)
(ANSAmed) - GAZA, 27 MAR - E' un Ramadan 'dolce-amaro' quello
cominciato giovedì nella Striscia di Gaza. Da un lato nei
mercati si è tornati a vedere le scene di sempre: bancarelle
ricoperte di ogni bene, fra cui i dolciumi tipici della festa
che sono offerti agli ospiti nelle cene serali, al termine del
digiuno quotidiano. La folla - a Gaza City, a Khan Yunes e a
Rafah - è quella delle grandi occasioni, e così come negli anni
passati all'ingresso dei supermercati è difficile trovare
carrelli liberi.
Ma sui volti dei commercianti si legge con chiarezza anche
un senso di preoccupazione, a causa di nuove tasse sulle
importazioni imposte da Gaza. Ogni prodotto che entra nella
Striscia - siano alimentari, siano effetti di abbigliamento,
siano veicoli - è aggravato da una imposta. Si va così da una
imposta di 10 shekel (2,5 euro) per ogni paio di pantaloni ad un
aumento di 1400 shekel per ogni automobile. La ragione, hanno
spiegato le autorità, è legata alla necessità di difendere la
produzione locale. Ciò nonostante, alcuni commercianti hanno
esposto cartelli di protesta e hanno chiuso i loro esercizi. E
nelle reti sociali si sono diffuse espressioni di malumore.
Nelle famiglie il Ramadan è una occasione di festa e di
rafforzamento dei vincoli di parentela. L'atmosfera di gioia
rientra nella tradizione, e viene osservata. Al tempo stesso
anche le ristrettezze economiche hanno il loro peso. Secondo
statistiche locali, l'80 per cento della popolazione di Gaza
(stimata in 2,4 milioni di persone) dipende dagli aiuti
dell'Unrwa, la agenzia dell'Onu di aiuto ai profughi. Il 53 per
cento della popolazione vive in condizioni di povertà, ed il
tasso di disoccupazione è del 46,9 per cento: il triplo rispetto
alla Cisgiordania. Chi ha un lavoro lo difende a denti stretti:
ma nel settore privato gli stipendi offerti sono spesso esigui.
In queste condizioni la routine del Ramadan diventa
problematica. I dipendenti pubblici hanno giornate lavorative
accorciate (5 ore) e passano il resto della giornata a riposare.
Per rendere meno pesante il digiuno - che termina all'imbrunire
- a Gaza resterà in vigore per tutto il mese del Ramadan l'ora
invernale, anche se in Israele da venerdì vige l'ora estiva.
La serata degli abitanti della Striscia è dedicata agli
incontri familiari e ai divertimenti, fra cui visite a locali
notturni che restano aperti fino a notte inoltrata. Ma per molte
famiglie la sfida maggiore è intrattenere per tutta la giornata
i figli che - dai 7 anni in su - sono incoraggiati a digiunare
come gli adulti, o almeno a fare uno sforzo. Per molte famiglie
l'ancora di salvezza resta dunque la televisione, che durante il
Ramadan offre serie molto attese. Chi preferisce i drammi segue
adesso la 12/a stagione della produzione siriana 'Bab el-Hara',
sulla storia della Siria del secolo scorso. Ma chi vuole invece
evadere dalle difficoltà economiche preferisce in genere il sano
umorismo di fattura egiziana, che in questi giorni offre una
serie allegra chiamata 'Il Grande', centrata sulla figura di uno
sceicco di campagna. Ed una volta entrati nel suo villaggio, le
miserie della striscia di Gaza svaniscono. (ANSAmed).
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Ramadan a Gaza, tra tradizione e difficoltà dell'economia
Una festa 'dolce-amara' per nuove tasse su importazioni