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Onu, aumenta la povertà nei territori palestinesi

'Catastrofico calo' del sostegno della comunità internazionale

Onu, aumenta la povertà nei territori palestinesi

Redazione Ansa

ROMA - La povertà e la disoccupazione nei Territori palestinesi occupati peggiorano costantemente. I dati forniti dall'ultimo rapporto della Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo (UNCTAD) indicano che il 36% della popolazione palestinese vive al di sotto della soglia di povertà e che l'insicurezza alimentare è aumentata dal 9 al 23% in Cisgiordania e dal 50 al 53% a Gaza.

La disoccupazione resta alta e si attesta al 26% in tutto il territorio palestinese occupato, ma a Gaza, più della metà della forza lavoro è disoccupata e l'83% del salario dei lavoratori è al di sotto del salario minimo. Inoltre, l'inattività amplia il divario di genere. Mentre le donne palestinesi affermano di avere un livello di istruzione migliore rispetto agli uomini, alla fine del 2021 il 54% di loro era disoccupata, rispetto al 30% degli uomini.

Il rapporto indica che la capacità del governo palestinese di rispondere efficacemente allo shock del Covid-19 è stata sistematicamente ostacolata dall'occupazione che lo priva degli strumenti politici e dello spazio fiscale e monetario a disposizione degli altri governi. Mentre il governo palestinese ha attuato profonde riforme fiscali, riducendo il deficit fiscale dal 23,9% del Pil nel 2007 al 5,6% nel 2021, secondo il rapporto il governo è afflitto dal 2020 da una delle crisi fiscali più profonde della sua storia, caratterizzata da un importante deficit e un forte calo degli aiuti esteri. Inoltre, l'impatto della crisi fiscale è aggravato dal fatto che il governo palestinese non ha una vera banca centrale, non emette una valuta nazionale, ha scarso accesso ai mercati finanziari internazionali e ha raggiunto i limiti e ha esaurito fonti di prestito interne affidabili. A peggiorare le cose, i territori palestinesi stanno affrontando, secondo l'organizzazione delle Nazioni Unite, "un catastrofico calo del sostegno da parte della comunità internazionale". Gli aiuti allo sviluppo sono passati infatti dal picco del 10,6% nel 2000 a un magro 0,73% nel 2021.

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