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Tunisia: società civile esprime solidarietà a Salman Rushdie

Lettera congiunta, 'aggressione commessa da un Islam sfigurato'

Redazione Ansa

TUNISI - Oltre 200 tra attivisti, personalità indipendenti, giornalisti, associazioni della società civile e Ong tunisine hanno espresso in una lettera congiunta il loro sostegno allo scrittore Salman Rushdie, accoltellato il 12 agosto a New York, a trent'anni dalla fatwa contro di lui decretata dall'Ayatollah Khomeini, per blasfemia e attentato al sacro.

I firmatari "avendo in comune con tutta l'umanità i valori universali della vita, dell'uguaglianza tra gli esseri umani, delle libertà fondamentali dei popoli, dei gruppi e degli individui senza discriminazioni o esclusioni", ritengono loro dovere denunciare l'atroce aggressione commessa contro Salman Rushdie in nome di "un Islam sfigurato, che non può che placare i suoi seguaci assetati di sangue attraverso l'odio, il sangue, la morte e il caos". "Ci rifiutiamo di tacere su queste infamie commesse in nome dell'Islam, patrimonio di civiltà comune all'umanità, che tuttavia non ammette né mediatore né chiesa - scrivono i firmatari -. Ci rifiutiamo di confondere la nostra cultura, i nostri valori umani e i nostri nomi con queste persone furiose che seminano paura e disonore, mettendo a tacere con la spada e il delitto ogni voce discordante, ogni libero pensiero, ogni creazione culturale, ogni respiro innovativo, ogni differenza e diversità".

"Abbiamo condotto questa stessa battaglia nei nostri paesi affinché le libertà di coscienza, pensiero, religione, culto, espressione, creazione letteraria, culturale e artistica siano riconosciute e rispettate. Continueremo a farlo ovunque e non cederemo alla regressione che attende e all'incitamento all'odio che si sta diffondendo", conclude la lettera, firmata tra gli altri dall'Associazione tunisina per la difesa delle libertà individuali (ADLI), l'Associazione tunisina delle donne democratiche (ATFD), le edizioni Cérès, Euro-mediterraan centrum migratie & ontwikkeling (EMCEMO Tunisie Netherlands), la Federazione degli editori tunisini, la Lega tunisina per la difesa dei diritti umani (LTDH), l'Osservatorio nazionale per la difesa del carattere civile dello Stato e l'Ong Shams.

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