(ANSAmed) - ROMA, 10 AGO - Sull'isola greca di Samos,
nell'ultimo anno, Medici Senza Frontiere ha fornito primo
soccorso medico d'urgenza e psicologico a più di 570 persone,
tra cui 24 donne incinte. Arrivate sull'isola a bordo di piccole
imbarcazioni, queste persone partono dalle coste turche, che si
trovano a pochi chilometri di distanza. Molte di loro hanno
subito diverse forme di violenza lungo il viaggio, intrapreso
per cercare asilo e una vita migliore in Europa.
I piccoli gommoni che trasportano le persone che cercano
salvezza arrivano di solito sulle coste più remote e montuose di
Samos. Terrorizzate di essere catturate dalle autorità e
respinte forzatamente, molte di loro non appena toccano terra
corrono a nascondersi. "Alcune persone hanno talmente tanta
paura che non riescono nemmeno a parlare o a camminare", dice
Nicholas Papachrysostomou, capomissione di Msf in Grecia. La
paura di essere trovati dalle autorità spinge alcune persone a
rimanere nascoste nella boscaglia per diversi giorni, senza cibo
né acqua.
Tra i nuovi arrivi ci sono molte donne e bambini. Una donna
ha partorito all'aperto, senza assistenza medica e dopo aver
trascorso più di due giorni nascosta sull'isola, mentre un'altra
era in travaglio quando il team di Msf l'ha raggiunta. La
maggior parte delle persone che arrivano a Samos raccontano di
essere state intercettate dalle autorità di sicurezza pubblica e
di frontiera durante i loro precedenti viaggi, sia a terra sia
in mare, e di essere state forzatamente respinte in acque turche
- fino a 9 volte di fila. Le persone curate da Msf raccontano di
aver subito o assistito a violenze fisiche e a trattamenti
disumani e degradanti, percosse, perquisizioni, controlli
forzati dei genitali, furto di beni personali e di essere state
lasciate alla deriva in mezzo al mare a bordo di gommoni senza
motore. (ANSAmed).
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Grecia: Msf, a Samos in ultimo anno soccorsi 570 migranti
Arrivati sull'isola con gommoni dalle coste turche