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Migranti: hotspot Lampedusa al collasso, appello al Governo

Quasi 1.800 ammassati in mezzo a sacchi spazzatura e sporcizia

Redazione Ansa

LAMPEDUSA - Immigrati distesi, su materassi sporchissimi, in ogni angolo dell'hotspot: all'interno e all'esterno. "Montagne" di sacchi della spazzatura, traboccanti di resti di generi alimentari, cartacce e bottiglie di plastica. Vestiti gettati alla rinfusa praticamente ovunque e una distesa infinita di bottiglie di plastica lungo i corridoi che portano ai bagni dove è praticamente impossibile entrare a causa dei bisogni fisiologici e dell'odore nauseabondo. E' l'inferno all'hotspot di Lampedusa dove ci sono, al momento, 1.878 persone, a fronte di poco meno di 350 posti disponibili.

"Sono tutti ammassati, ci sono anche donne, quattro sono gravide, bambini, malati e bisognosi di cure che dormono per terra dove pure mangiano, tra i rifiuti - ha scritto l'ex sindaco delle isole Pelagie Giusi Nicolini - . I posti letto sono meno di 200. Queste immagini - spiega Nicolini - potrebbero essere della Libia. Ma no, è l'Italia".

"Nell'hotspot di Lampedusa si contano 1.600 immigrati (in realtà il numero è lievitato: sono 1.878 ndr) nonostante i posti disponibili siano circa 300 e, nelle ultime ore, gli sbarchi si sono moltiplicati: quasi 200 persone approdate anche ieri (in realtà, con 10 approdi, sono giunti in 529 ndr). Dall'inizio dell'anno gli arrivi hanno sfondato quota 30mila: nello stesso arco temporale, nel 2021, erano sotto i 23mila. Una situazione così drammatica che ha spinto il sindaco di Lampedusa Filippo Mannino a chiedere un incontro urgente al ministro dell'Interno Luciana Lamorgese: il Viminale ha dato disponibilità solo a fine mese", ha scritto ieri il vice sindaco, nonché assessore al Territorio e Ambiente Attilio Lucia (Lega) che è in stretto contatto con Matteo Salvini. Il leader del partito ha annunciato: "Presto sarò sull'isola". "Viviamo di turismo, la situazione è insostenibile. Il ministro deve dare risposte", afferma Lucia.

"Persone che dormono sulla loro urina, servizi igienici implosi, blatte in mezzo ai materassi buttati a terra. La situazione nell'hotspot di Lampedusa è fuori controllo. Non si tratta di un'emergenza sbarchi, ma di un'emergenza legata all'incapacità gestionale", denuncia il deputato dem Erasmo Palazzotto. "Non si comprende come un paese come l'Italia non sia in grado di svuotare il centro con regolare tempestività.

Non c'è motivo di far arrivare l'hotspot di Contrada Imbriacola al collasso - aggiunge -. È disumano tenere in queste condizioni 4 donne incinte e diversi bambini in età pediatrica a contatto con casi covid accertati, sospetti casi di tubercolosi mettendo a rischio la salute di soggetti vulnerabili. Non capiamo cosa stia aspettando il Ministero dell'Interno a trasferire immediatamente queste persone e garantire la loro incolumità" "Ci sono precise responsabilità su questa situazione che vanno ricercate, altrimenti si legittima il sospetto che dietro questa situazione si nasconda una precisa strategia finalizzata ancora una volta a favorire una speculazione politica ed economica", conclude Palazzotto.

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