(ANSAmed) - ROMA, 24 NOV - "La crisi libanese prosegue senza
sosta con un impatto devastante sui bambini e le bambine" lo
dichiara Andrea Iacomini, portavoce Unicef Italia, secondo il
quale "un nuovo sondaggio realizzato da Unicef in Libano mostra
un aumento del numero di bambini che soffrono la fame, che
devono lavorare per sostenere la propria famiglia e non ricevono
l'assistenza sanitaria di cui hanno bisogno". Iacomini denuncia
che "aumentano sempre più vertiginosamente i casi di bambini
mandati a lavorare perché le famiglie vivono in condizioni
disperate.
A peggiorare le cose anche una crisi idrica che rappresenta
una minaccia per la salute pubblica, manca ovunque acqua
potabile". "Le cifre mostrano un rapido e drammatico
deterioramento delle condizioni di vita in sei mesi, con più
della metà delle famiglie con almeno un figlio che ha saltato un
pasto a settembre, rispetto a quasi il 37 per cento ad aprile.
Di fronte a un'inflazione alle stelle, tagli all'istruzione,
all'aumento della povertà e a posti di lavoro sempre più scarsi,
il 40 per cento delle famiglie ha dovuto vendere articoli per la
casa. Sette su dieci hanno dovuto acquistare cibo a credito o
prendere in prestito denaro per permettersi il cibo, rispetto a
sei su dieci ad aprile, un quadro sconfortante prosegue".
"La crisi sta avendo gravi ripercussioni anche sulla salute
dei bambini. Quasi il 34 per cento dei bambini che necessitavano
di assistenza sanitaria di base non l'ha ricevuta, rispetto al
28 per cento di aprile. I prezzi dei farmaci sono aumentati in
modo massiccio, lasciando numerose famiglie incapaci di
permettersi un'adeguata assistenza sanitaria per i propri figli
mentre il paese sta affrontando una carenza di medicinali
essenziali". (ANSAmed).
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Libano: Unicef, bimbi affamati e costretti a lavorare
Iacomini, disastro umanitario senza precedenti