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Libano: esplosione porto, ex premier evita interrogatorio

Diab ha fatto causa allo Stato poco prima di essere ascoltato

Redazione Ansa

(ANSAmed) - ROMA, 28 OTT - Il giudice libanese Tareq Bitar, responsabile dell'inchiesta sulla devastante esplosione del porto di Beirut del 4 agosto scorso e che ha causato l'uccisione di 220 persone, ha interrotto gli interrogatori a seguito di una causa intentata contro il suo ufficio dall'ex premier libanese Hassan Diab, inserito nel registro degli indagati e proprio oggi atteso a palazzo di giustizia.

Media di Beirut riferiscono stamani che Diab ha "fatto causa contro lo Stato" ieri sera, poche ore prima dell'atteso interrogatorio con Bitar". Diab era primo ministro all'epoca dell'esplosione e si è dimesso poco dopo. Ma è rimasto in carica per oltre un anno per sbrigare gli affari correnti fino al settembre scorso, quando è stato finalmente formato il nuovo governo libanese. Il nome di Diab era stato inserito nei mesi scorsi tra le figure istituzionali di spicco indagate nell'inchiesta guidata dal giudice Bitar.

L'ex premier si era già sottratto a una prima richiesta di interrogatorio quando ricopriva ancora l'incarico di premier uscente, riparandosi dietro l'immunità istituzionale. Poi a settembre si era recato negli Stati Uniti per motivi familiari.

Infine, dopo il suo rientro a Beirut nei giorni scorsi, era atteso stamani di fronte al giudice Bitar. Ma in extremis ha fatto presentare dai suoi avvocati una causa contro lo Stato.

Finora anche altri ex ministri e deputati indagati da Bitar si sono rifugiati dietro espedienti legali per sottrarsi agli interrogatori. Il movimento sciita armato libanese Hezbollah e i suoi alleati, da più parti descritti come implicati nell'esplosione del porto di Beirut, hanno accusato Bitar di aver "politicizzato" l'inchiesta. (ANSAmed).

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