(ANSAmed) - IL CAIRO, 15 OTT - Il caso di Patrick Zaki ha
"innescato" una petizione inviata al presidente egiziano Abdel
Fattah Al Sisi affinché coinvolga la Corte costituzionale sulla
controversa questione della lunga durata della custodia
cautelare in Egitto. Come segnala su Facebook il gruppo "Patrick
Libero", l'Ong egiziana per cui Patrick lavorava come
ricercatore si è rivolta "al Presidente della Repubblica
d'Egitto per richiedere l'interpretazione della Corte
Costituzionale Suprema degli articoli giuridici che regolano i
periodi di custodia cautelare".
Una "lettera ufficiale" in questo senso è stata depositata
martedì da Hoda Nasrallah, direttore legale dell' "Iniziativa
egiziana per i diritti personali" (Eipr), e capo del pool di sei
avvocati che difendono Patrick. L'intervento di Sisi sulla corte
costituzionale tramite il ministero della Giustizia viene
chiesto "nella sua qualità di capo del Consiglio supremo degli
organi giudiziari" egiziani.
La richiesta è di un'interpretazione degli articoli 143, 151
e 380 del codice di procedura penale, quelli che regolano i
periodi di custodia cautelare, e la petizione "è stata innescata
dalla decisione" presa il mese scorso dal "Tribunale per i reati
minori della Sicurezza dello stato" di Mansoura, di continuare a
detenere Patrick per altri 70 giorni nonostante abbia passato
già più di 19 mesi in carcere, sintetizza il gruppo di
attivisti. "La decisione di rinnovare la detenzione è stata
un'elusione del periodo massimo di custodia cautelare stabilito
dall'articolo 143 bis", viene sostenuto. L'Eipr "cerca di
unificare l'applicazione pratica giudiziaria di tali articoli"
interpretati in maniera differente dai diversi tribunali in
contrasto con l'articolo 54 della Costituzione, ha argomentato
Nasrallah nella lettera come riporta l'account Patrick Libero.
(ANSAmed).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
Zaki: una petizione a Sisi sulla custodia cautelare
Ong egiziana per cui lavorava chiede coinvolgimento Consulta