(ANSAmed) - SARAJEVO, 13 OTT - Con l'arrivo della stagione
fredda, nel nordovest della Bosnia-Erzegovina, lungo la
cosiddetta rotta balcanica, si ripropone l'emergenza migranti
che bivaccano in condizioni di estrema precarietà a ridosso
della frontiera nel perenne tentativo di passare in Croazia e
proseguire il viaggio verso l'Europa occidentale.
I media locali riferiscono di alcune centinaia di profughi,
rimasti fuori dai centri di accoglienza, e sistemati in un campo
improvvisato alle porte di Velika Kladusa, in prossimità del
confine croato, fra i quali numerose donne e bambini. Le basse
temperature e la pioggia degli ultimi giorni hanno sensibilmente
peggiorato le condizioni di vita, con servizi igienici pressoché
inesistenti e scarsità di cibo, la cui disponibilità è legata in
larga parte all'attività di organizzazione umanitarie e
donazioni private.
Secondo le autorità locali, nel cantone Unsko-Sanski,
nell'estremo nordovest della Bosnia-Erzegovina, si trovano
attualmente circa 1.500 migranti, concentrati intorno a Velika
Kladusa e a Bihac. (ANSAmed).
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Migranti: Bosnia, crescenti disagi per freddo e pioggia
Centinaia in campo improvvisato a confine Croazia, donne bambini