(ANSAmed) - PARIGI, 15 SET - "Abbiamo attaccato la Francia,
preso di mira la popolazione, dei civili, ma non c'era niente di
personale": queste le parole di Salah Abdeslam, principale
accusato nel processo di Parigi per gli attentati del 13
novembre 2015, dei quali è l'unico attentatore sopravvissuto, in
apertura dell'udienza di oggi.
"L'obiettivo - ha aggiunto - non è di rigirare il coltello
nella piaga ma di essere sincero". Per l'unico sopravvissuto dei
kamikaze di quella sera, gli attentati erano una risposta "ai
bombardamenti francesi sullo Stato islamico".
So che le mie frasi possono scioccare - ha continuato Salah -
soprattutto delle anime sensibili. Ma il mio scopo non è
rigirare il coltello nella piaga. Il minimo che si possa dire
alle vittime è la verità".
"Quando François Hollande prese la decisione di attaccare lo
Stato islamico - ha detto l'imputato - sapeva che la sua
decisione comportava dei rischi. Sapeva che prendendo quella
decisione, dei francesi sarebbero morti".
"Gli aerei francesi che bombardano lo Stato islamico non
fanno distinzione fra uomini, donne e bambini", ha detto Salah,
aggiungendo di aver voluto "far subire alla Francia lo stesso
dolore che noi subiamo". Per Salah i "terroristi, jihadisti
radicalizzati" ai quali ci si è riferiti finora al processo,
sono in realtà "dei musulmani": "E' Islam autentico - ha
proseguito - Hollande ha detto che noi abbiamo combattuto la
Francia a causa dei suoi valori, ma è una menzogna". (ANSAmed).
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Processo Bataclan: Salah, 'rispondemmo ai raid contro Isis'
'Attaccata la Francia e civili, ma niente di personale'