(ANSAmed) - GINEVRA, 1 SET - Ogni giorno 115 persone in media
muoiono e si perdono 202 milioni di dollari per disastri e
fenomeni estremi della meteorologia innescati dal progressivo
cambiamento climatico, che dal 1970 al 2019 hanno provocato 2
milioni di vittime in tutto il mondo e causato finora 3.640
miliardi di dollari perdite: questi i dati di un rapporto reso
noto dall'Organizzazione meteorologica mondiale (Omm) dell'Onu,
secondo cui in questi 50 anni il numero di fenomeni estremi è
stato pari a 11.000 ed è cresciuto di cinque volte, e continuerà
a crescere in futuro.
"Il numero di manifestazioni estreme di clima, meteorologia e
acqua sta crescendo e questi fenomeni diventano sempre più
frequenti come conseguenza del cambiamento climatico", ha
dichiarato da Ginevra il segretario dell'Omm, Petteri Taalas.
Oltre il 90% dei morti, scrive l'agenzia dell'Onu, appartiene a
Paesi in via di sviluppo. Dei due milioni di morti in 50 anni,
650.000 sono dovuti a siccità e 577.000 a tempeste e uragani,
59.000 ad alluvioni e 56.000 a temperature estreme, calde o
fredde. Con il perfezionarsi dei soccorsi e dei siostemi di
opreallarme, la media giornaliera dei morti - pari a 115 se
spalmata sui 50 anni presi in considerazione - è tuttavia
diminuita negli anni: negli anni '70 e '80 ogni giorno in media
per questi fenomeni morivano 170 persone, negli anni '90 erano
90, calate a 40 dal 2010 in poi. "Molto semplicemente, oggi
siamo più bravi a salvare vite umane di quanto non siamo mai
stati", ha detto Taalas. (ANSAmed).
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Clima: rapporto Onu, in 50 anni 5 volte più fenomeni estremi
Ogni giorno in media muoiono 115 persone, 2 milioni dal 1970