(ANSAmed) - ROMA, 27 LUG - Mohammed Al-Kani, ricercato per
aver commesso atroci crimini di guerra a Tarhuna, in Libia, è
stato ucciso nella sua residenza a Bengasi insieme ad altri due
miliziani latitanti, confermano i rapporti della città. Lo
scrive su Twitter The Libya Observer aggiungendo che "uomini
armati affiliati alla milizia di Tariq Bin Zyad hanno fatto
irruzione nella residenza di Al-Kani nel distretto di Bu Atni
alle prime ore del giorno e hanno sparato a lui e ai suoi
compagni".
Mohammed Khalifa Al-Kani, insieme a suo fratello Abdrerahim
era stato iscritto dell'Ue nella lista nera europea per le
violazioni dei diritti umani. Capo della milizia Kaniyat,
Mohammed Khalifa Al-Kani, e suo fratello hanno esercitato il
controllo sulla città libica di Tarhuna tra il 2015 e il giugno
2020 e sono ritenuti responsabili di uccisioni extragiudiziali e
sparizioni forzate di persone. Dopo che la milizia ha lasciato
Tarhuna, nel giugno 2020, furono scoperte varie fosse comuni.
La milizia Kaniyat è quella che nel 2017 inscenò una parata a
Tarhuna per sottolineare il proprio dominio sul piccolo centro
agricolo a circa un'ora di auto a sud-est di Tripoli: vi risaltò
un pick-up bianco con a bordo miliziani ma soprattutto,
accovacciate sul tettuccio, due leonesse al guinzaglio, simbolo
della paura che i fratelli Kani volevano incutere. (ANSAmed).
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Libia: media, ucciso a Bengasi capo milizia Al Kani
Era in lista nera Ue per violazione dei diritti umani