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Covid: Israele, 2.000 casi in 24h, record degli ultimi mesi

Allo studio una terza dose di Pfizer per chi ha oltre 60 anni

Redazione Ansa

TEL AVIV - Cresce la preoccupazione in Israele per la propagazione del Covid dopo che ieri si sono registrati oltre duemila contagi, ossia il 2,3% di oltre 90 mila tamponi. Si tratta di una cifra record negli ultimi mesi. In parallelo il numero dei malati gravi è salito a 138, ossia il doppio rispetto alla settimana scorsa.

Ieri le autorità sanitarie hanno imposto nuove limitazioni all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, vietando in particolare gli ingressi di visitatori nelle sale di partenze e degli arrivi per evitare contagi. Inoltre il direttore generale del ministero della sanità Nahman Ash ha reso noto che sta valutando l'opportunità di somministrare una terza dose di vaccino Pfizer a quanti abbiano compiuto oltre 60 anni, anche prima che arrivi una autorizzazione formale da parte della Fda americana.

Nel frattempo - su sollecitazione del premier Naftali Bennett - prosegue una campagna di vaccinazione concentrata nelle fasce giovanili, ad un mese dalla riapertura delle scuole. Negli ultimi due giorni le vaccinazioni (con una prima o una seconda dose) sono state complessivamente 40 mila.

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