(ANSAmed) - ROMA, 27 LUG - Nuova strage nelle acque del
Mediterraneo: almeno in 57 sono morti, tra loro 20 donne e due
bambini, mentre tentavano la disperata fuga dalle coste
nordafricane. Lo denuncia l'Organizzazione mondiale per le
migrazioni (Oim) sotto egida Onu, secondo cui il barcone è
affondato al largo di Khoms, città a oltre 100 chilometri a est
della capitale libica Tripoli.
"Un'altra tragedia. Con questo naufragio la stima dei morti
nel Mediterraneo Centrale si avvicina a quasi mille (oltre 980).
L'anno scorso a fine luglio erano 272. Non bisogna più esitare e
fare di tutto per rafforzare il sistema di pattugliamento in
mare. Da subito", ha denunciato a caldo il portavoce Oim per il
Mediterraneo, Flavio Di Giacomo, dopo questa ennesima mattanza
al largo della Libia.
Non ci sono informazioni sulle cause del naufragio,
probabilmente causato dalle onde e dal tentativo di eludere in
ogni modo il controllo delle navi dislocate nell'area. I
migranti, sottolineano gli esperti, accettano condizioni al
limite dell'impossibile non solo per arrivare in Europa ma
anche, forse soprattutto, per evitare di essere intercettati e
riportati in Libia, dove chi torna è soggetto "a detenzioni
arbitrarie, estorsioni, sparizioni e atti di tortura", denuncia
da tempo la stessa Oim, secondo cui per il secondo anno
consecutivo si verifica un aumento delle operazioni marittime
lungo la rotta del Mediterraneo centrale.
Secondo l'agenzia Onu per i rifugiati, Unhcr, sono oltre
13mila i migranti riportati nel Paese nordafricano da gennaio,
il doppio rispetto alla scorso anno. (ANSAmed).
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Almeno 57 migranti morti in naufragio a largo della Libia
Oim: '980 vittime da inizio anno, raddoppiano i tentativi'