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Migranti: comandante G.Costiera, continueremo a salvare vite

Si insedia ammiraglio Carlone, complessità nostro punto forza

Redazione Ansa

(ANSAmed) - ROMA, 23 LUG - Il soccorso in mare è un "pilastro stabile" dell'agire degli 11mila uomini e donne della Guardia costiera: salvare vite non è dunque in discussione e non lo sarà mai, "nel solco della nostra tradizione e nel pieno rispetto dei trattati internazionali". Davanti ai ministri della Difesa e delle Infrastrutture, Lorenzo Guerini e Enrico Giovannini, il nuovo comandante delle Capitanerie di Porto e Guardia Costiera Nicola Carlone ha ribadito nel suo discorso d'insediamento quello che da sempre per gli uomini di mare è un principio cardine nonché una vera e propria missione. L'ammiraglio, nominato la settimana scorsa dal consiglio dei ministri al posto di Giovanni Pettorino, ha sottolineato come la complessità del corpo, chiamato ad occuparsi oltre che della ricerca e del soccorso anche della tutela dell'ambiente e della pesca, della sicurezza marittima e mercantile, del controllo di migliaia di chilometri di coste, è in realtà il suo vero "punto di forza".

"Ci attende un futuro di impegni e sacrifici - ha sottolineato - ma anche un futuro di opportunità per un'organizzazione efficiente e coesa, che è cresciuta anche negli organici, cosa che non accadeva da 30 anni", con l'immissione in servizio di 750 nuove unità. E di soccorso in mare ha parlato anche Pettorino, che lascia l'incarico per raggiunti limiti di età ma che è stato nominato dal governo Commissario straordinario per l'autorità di sistema portuale del mar Adriatico centrale. "La nostra missione principale è la salvaguardia della vita in mare, sempre e comunque - ha detto - In questi anni ci siamo assunti carichi di lavoro e responsabilità enormi, sono 900mila le persone che hanno attraversato il Mediterraneo negli ultimi 10 anni e noi stiamo facendo, da tempo, ogni sforzo di professionalità e umanità". Un impegno che, rivendica Pettorino, "non è mai venuto meno neanche quando eravamo gli unici a coordinare i soccorsi in un'area che era il doppio di quella attuale". Ma la questione dei flussi migratori, ha concluso, "deve trovare soluzioni sulla terra e non in mare. Ogni volta che un barcone lascia le coste del nord Africa stracolmo di persone è una sconfitta di tutti. E nessuno può pensare che la soluzione sia solo il soccorso". Sia Giovannini sia Guerini, nei loro interventi, hanno definito la Guardia Costiera un "punto di riferimento" per il soccorso in mare e per la sicurezza della navigazione. "Di fronte a persone in difficoltà il primo imperativo morale è salvarle, questo è un punto fermo indiscutibile" ha detto Giovannini ribadendo la centralità delle Capitanerie come "riferimento di sicurezza, certezza di legalità e garanzia di affidabilità per tutto il paese". Dal canto suo Guerini ha espresso a nome del governo la "riconoscenza" per "l'opera che svolgete al servizio del Paese: continuate ad operare per il bene dei cittadini". (ANSAmed).

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