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Migranti: ResQ People, una nuova nave Ong nel Mediterraneo

Organizzazione italiana, Alan Kurdi cambia nome

L'ex pm Gherardo Colombo (d) insieme a volontari di ResQ People Saving People

Redazione Ansa

ROMA - Una 'nuova' nave si aggiunge alla flotta umanitaria per la ricerca e il soccorso dei migranti nel Mediterraneo centrale: è la vecchia Alan Kurdi di Sea Eye, un'imbarcazione di 39 metri che ha preso il nome di ResQ People e che, sotto bandiera tedesca, opererà per la onlus 'ResQ People Saving People', l'associazione italiana il cui presidente onorario è l'ex pm del pool di Mani Pulite Gherardo Colombo.

Per rimettere in mare la nave ci sono voluti 400mila euro raccolti grazie all'impegno di oltre 3mila donatori tra i quali l'unione Buddista italiana che ha fornito un importante contributo. L'equipaggio della prima missione, sottolinea la Onlus, è già formato: a bordo, oltre al capomissione e alle figure dei marittimi indispensabili alla navigazione - come comandante, primo e secondo ufficiale, direttore di macchina e macchinisti, marinai - ci saranno un medico e un'infermiera, sei soccorritori (tra i quali due mediatori culturali), una logista per coordinare l'assistenza dei naufraghi a bordo della nave, un cuoco. L'equipaggio proviene da sette nazioni diverse e comprende sia figure di marittimi professionisti assunti per le missioni, sia volontari specializzati.

"Una nuova nave di soccorso che si unisce alla flotta civile per salvare uomini, donne e bambini che, ogni giorno, rischiano la vita - dice il presidente di ResQ Luciano Scalettari - Quest'anno ci sono già state almeno 800 vittime nel Mediterraneo centrale. Una sola sarebbe già troppa. Ecco perché abbiamo fretta di salpare, per dare una speranza in più a chiunque si trovi in pericolo nel nostro mare". ResQ è nata "per un motivo molto semplice - aggiunge Gherardo Colombo - chiunque di noi, se stesse rischiando la vita in mezzo al mare vorrebbe una mano tesa in soccorso. Nasce per salvare bambini, donne e uomini, per praticare diritti e tutelare la dignità umana. Soccorrere è un obbligo, essere soccorsi un diritto".(ANSAmed).

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