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Libano: aumentano i suicidi all'ombra della crisi economica

Ospedali senza medicine, a rischio le dialisi

Redazione Ansa

BEIRUT - Due suicidi in appena due giorni: aumentano i casi di persone che nel Libano al collasso economico decidono di togliersi la vita a causa delle sempre più difficili condizioni di vita. Stamani, un uomo di circa 40 anni si è suicidato lanciandosi nel vuoto da un cavalcavia lungo l'autostrada che collega Beirut e Tripoli. Ieri un altro uomo ha compiuto l'estremo gesto vicino a Baalbek, capoluogo della valle orientale della Bekaa.

Sono ormai decine i casi di persone che si sono suicidate o che hanno tentato di togliersi la vita nel paese da quando si è palesata nell'autunno del 2019 la più grave crisi economica degli ultimi 30 anni. La maggior parte delle vittime sono uomini, padri di famiglia, di mezza età e senza lavoro, libanesi ma anche siriani e palestinesi, che secondo le storie e i racconti dei familiari, non riescono a sostenere la pressione di fronte all'incapacità di sfamare i propri figli. In Libano ormai, secondo l'Onu, più della metà della popolazione vive sotto la soglia di povertà.

Le autorità non riescono a garantire neanche più il funzionamento del servizio sanitario nazionale. Per la mancanza di medicinali e materiale sanitario gli ospedali minacciano di non poter più compiere dialisi e altri interventi medici considerati essenziali. I media libanesi danno risalto oggi al comunicato diffuso nelle ultime ore dal sindacato degli ospedali del Libano e in cui si afferma che "gli ospedali non hanno il materiale necessario per eseguire la dialisi e potrebbero doverli interrompere dalla prossima settimana se l'attrezzatura non venisse consegnata questa settimana".

Il comunicato del sindacato degli ospedali afferma che le cliniche "soffrono nel complesso di una grave carenza di reagenti e attrezzature necessarie per eseguire test di laboratorio e diagnosticare malattie". "Molti ospedali hanno dovuto interrompere gli esami e sono stati costretti a ridurre il numero dei pazienti ricoverati", si legge nel comunicato.

Ieri sera a Tripoli, nel nord del paese, il piano terra di un ospedale è stato danneggiato dai familiari furiosi di una donna che, pur avendo urgente bisogno di cure mediche, non è stata accettata al pronto soccorso a causa dell'assenza del materiale necessario per prenderla in cura.

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