(ANSAmed) - BRUXELLES, 09 GIU - I Med5, il gruppo dei Paesi
del fronte sud - Italia, Grecia, Spagna, Cipro e Malta - segnano
una svolta, e in una lettera a Bruxelles, i ministri
dell'Interno dei cinque Stati, tra cui Luciana Lamorgese, si
mostrano "costruttivi" e pronti al "compromesso" per sbloccare
lo stallo sulle trattative sul regolamento dell'Agenzia europea
per l'asilo (Easo). Andando oltre - per la prima volta -
l'approccio "a pacchetto" sul nuovo Patto Ue sulla migrazione,
quello del niente è concordato fino a quando tutto è concordato,
che ha contribuito a frenare i progressi in questi ultimi mesi.
Una mossa che il ministro dell'Interno portoghese, Eduardo
Cabrita, ha salutato come "un grande successo", verso il
rafforzamento dell'Agenzia per l'asilo (Easo). Un passo compiuto
alla riunione dei ministri dell'Interno a Lussemburgo di martedì
(la prima dopo 15 mesi di incontri virtuali) che ora potrebbe
innescare nuove dinamiche positive, da qui al vertice dei leader
europei, del 24 e 25 giugno.
L'iniziativa potrebbe riportare slancio anche nei negoziati
di Roma con Berlino e Parigi su un meccanismo temporaneo di
redistribuzione dei migranti arrivati sulle coste siciliane, in
attesa dell'entrata in vigore del nuovo Patto Ue. Dati Eurostat
alla mano, tedeschi e francesi, irritati dai movimenti secondari
di migranti dall'Europa meridionale, avevano evidenziato che la
Germania, con 102.500 richieste di asilo registrate nel 2020, ha
ricevuto il 24,6% dell'interna Unione; e la Francia, con 81.800,
il 19,6 %. Ben oltre i 21.200, ovvero il 5,1% dell'Italia. Ed
avevano avvertito che la situazione si sarebbe sbloccata solo se
l'Italia avesse mostrato una reale volontà di 'muoversi in modo
costruttivo' sul negoziato per il Patto Ue, dimostrando la
volontà di fare reali progressi. Cosa avvenuta con la lettera
dei Med5. D'altra parte martedì alla riunione con gli omologhi
europei, Lamorgese ha rilanciato sul tema dei ricollocamenti,
mentre la collega cipriota ha espresso la preoccupazione che il
permanere dei controlli alle frontiere interne di Schengen possa
trasformare l'area di libera circolazione in una "fortezza" a
protezione di un nocciolo duro di Stati, decisi a 'difendersi'
dagli arrivi dei cosiddetti "dublinanti". Perché se la pandemia
Covid fino ad ora è stato un deterrente per le partenze, gli
ultimi dati di Frontex mostrano che, tra gennaio ed aprile 2021,
i migranti arrivati attraverso il Mediterraneo centrale sono più
che raddoppiati (+157%), rispetto allo stesso periodo del 2020.
E la tendenza è in crescita.
La titolare dell'Interno italiano ha insistito che occorre
lavorare su "un doppio binario". "I temi legati alla
responsabilità e alla solidarietà tra Stati membri, con la
previsione di un equo meccanismo di redistribuzione dei migranti
in Europa" non devono essere lasciati indietro. E così anche il
responsabile greco per la Migrazione e asilo, Notis Mitarachi,
che ha evidenziato: per i "Med5 è fondamentale raggiungere un
accordo sull'aspetto della solidarietà, a garanzia della
condivisione del peso della migrazione, in modo equilibrato, tra
gli Stati". Prosegue invece il lavoro dell'Ue sulle partnership
con i Paesi africani, Libia compresa, con lo scopo di frenare le
partenze. E c'è ampia convergenza da parte dei 27. Intanto
venerdì il vicepresidente della Commissione Ue, Margaritis
Schinas, sarà a Roma per incontrare Lamorgese ed il ministro
degli Esteri, Luigi Di Maio. (ANSAmed).
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Med5 costruttivi sui migranti, sbloccano Agenzia asilo
Lamorgese rilancia, per Paesi sud Ue ricollocamenti fondamentali