(ANSAmed) - PALERMO, 13 MAG - Medici Senza Frontiere
annuncia il rilancio delle proprie attività di ricerca e
soccorso nel Mediterraneo per salvare le vite di migranti e
rifugiati che tentano la traversata dalla Libia. Msf opererà con
una propria nave la Geo Barents per soccorrere persone in
pericolo e fornire loro assistenza medica.
"Nel Mediterraneo centrale si continua a morire, in un
desolante vuoto di capacità di soccorso. Di fronte alle morti
incessanti e alla colpevole inazione degli Stati, siamo
obbligati a tornare in mare per portare soccorso, cure e umanità
facendo la nostra parte per fermare queste tragedie", dice la
presidente di Msf Claudia Lodesani.
Da inizio anno, sottolinea Msf, più di 500 uomini, donne e
bambini sono morti nel tentativo di attraversare il Mediterraneo
centrale. Il terribile naufragio del 22 aprile ha provocato
almeno 130 morti, altri sono seguiti nelle settimane seguenti.
"Il nostro ritorno nel Mediterraneo, per il settimo anno
consecutivo, è il risultato diretto delle sconsiderate politiche
di non-assistenza da parte dell'Europa, che condannano le
persone a morire in mare", continua Lodesani. "Negli anni i
governi europei, in particolare Italia e Malta stati costieri
più coinvolti, hanno progressivamente abbandonato l'attività di
ricerca e soccorso, hanno smesso di assistere le persone in
pericolo e hanno deliberatamente ostacolato, se non
criminalizzato, l'azione salvavita delle organizzazioni in mare.
Queste politiche hanno lasciato alla deriva migliaia di uomini,
donne e bambini, a rischio di annegare lungo il confine
meridionale d'Europa".
Msf chiede che venga interrotto al più presto il supporto
dell'Europa alla guardia costiera libica e al ritorno forzato
delle persone in Libia, e che venga ripristinata una efficiente
capacità di ricerca e soccorso per fermare le morti in
mare.(ANSAmed).
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Migranti: Msf annuncia ripresa attività soccorso in mare
Ong pronta ad operare nel Mediterraneo con la nave Geo Barents