(ANSAmed) - PALERMO, 07 MAG - "Siamo vivi per miracolo, ci
hanno sparato a pallettoni, qui la cabina è piena di buchi".
Giuseppe Giacalone risponde via radio all'ANSA mentre è in
navigazione in direzione di Mazara del Vallo. Il motopesca
'Aliseo' arriverà in porto domattina presto. Si emoziona quando
ripensa al fatto che lui è un "miracolato, perché soltanto Dio
ci ha aiutato".
Davanti agli occhi i momenti terribili vissuti ieri: "Erano
le 14 quando tutto è successo - racconta - mentre eravamo in
navigazione verso Nord-est ci ha raggiunto una motovedetta
libica e ha iniziato a sparare. I colpi ci hanno raggiunto e i
vetri della plancia sono andati in frantumi".
Il comandante ricostruisce quegli attimi convulsi, mentre i
militari libici sparavano ad altezza d'uomo per costringere
l'Aliseo a fermarsi. "E' stato un
inferno. Io sono rimasto ferito al braccio e anche alla testa
perchè il finestrino della cabina è andato in frantumi e le
schegge di vetro mi hanno colpito".
Poi Giuseppe Giacalone racconta che i militari a bordo
della motovedetta, non appena si sono resi conto del suo
ferimento, hanno cercato di giustificarsi: " 'perdono, perdono,
ora ti soccorriamo' ripetevano mentre la nostra imbarcazione
veniva sorvolata dall'elicottero della Marina Militare italiana
che è subito intervenuto in nostro soccorso". (ANSAmed).
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Libia: comandante peschereccio Aliseo, 'vivi per miracolo'
'Ci hanno sparato a pallettoni', racconta Giuseppe Giacalone