(ANSAmed) - TUNISI, 04 MAG - Quarantaquattro associazioni e
gruppi ambientalisti tunisini e internazionali chiedono al
presidente del Consiglio italiano Mario Draghi e al commissario
europeo per l'ambiente, Virginijus Sinkevičius, di rispettare le
scadenze e ordinare l'immediata restituzione di 282 container di
rifiuti domestici importati lo scorso anno illegalmente
dall'Italia da una società tunisina, sotto sequestro attualmente
al porto di Sousse.
Secondo questi gruppi - tra cui Réseau Tunisie Verte, Global
Alliance for Incinerator Alternatives (Gaia), Basel Action
Network e Zero Waste Europe - "la legislazione ambientale
dell'Ue e internazionale chiarisce che l'Italia avrebbe dovuto
riprendersi i suoi rifiuti tre mesi fa", si legge in una
dichiarazione congiunta.
"Nel 2020, la società italiana Sviluppo Risorse Ambientali ha
esportato illegalmente 282 contenitori di rifiuti urbani misti
in Tunisia con la dichiarazione ingannevole che i rifiuti erano
trattati e sarebbero stati riciclati", scrivono le associazioni
puntualizzando che "si trattava infatti di rifiuti urbani misti,
con poche possibilità di riciclaggio".
La vicenda risale all'estate 2020 quando le dogane di Tunisi
scoprirono questi rifiuti domestici, la cui esportazione è
vietata dalla legislazione tunisina e dalle convenzioni
internazionali, ma presentati amministrativamente dall'azienda
importatrice come rifiuti plastici "non pericolosi". Sul caso
venne aperta in Tunisia prima un'indagine amministrativa e poi
una penale che ha visto indagate 26 persone per corruzione,
compresi i funzionari della dogana e l'ex ministro
dell'Ambiente, Mustapha Aroui, che è stato arrestato. Otto
persone sono ancora in custodia cautelare in carcere, mentre il
manager dell'azienda importatrice risulta in fuga.
In Italia la vicenda dal punto di vista legale è estremamente
complessa tra ricorsi e controricorsi delle parti interessate, e
si è in attesa delle determinazioni della giustizia. Il 15
giugno è prevista un'udienza davanti al Tribunale civile di
Roma. (ANSAmed).
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Tunisia: ambientalisti, Italia si riprenda rifiuti illegali
Associazioni scrivono a Draghi e al commissario Ue all'Ambiente