(ANSAmed) - ROMA, 30 APR - "Questa settimana, 125 bambini, di
cui 114 non accompagnati, sono stati salvati in mare, al largo
della Libia: il Mediterraneo centrale continua a essere una
delle rotte migratorie più pericolose e letali del mondo". Lo
sottolinea, in una nota l'Unicef ricordando che dall'inizio
dell'anno, "almeno 350 persone, tra cui bambini e donne, sono
annegate o scomparse nel Mediterraneo centrale mentre cercavano
di raggiungere l'Europa, di cui 130 solo la settimana scorsa".
La maggior parte di coloro che sono stati salvati vengono
mandati "in centri di detenzione sovraffollati in Libia, in
condizioni estremamente difficili e con limitato o nessun
accesso all'acqua e ai servizi sanitari: sono quasi 1.100 i
bambini che si trovano in questi centri", denuncia l'Unicef
precisando che "in Libia ci sono 51.828 bambini migranti e sono
stimati 14.572 bambini rifugiati. La maggior parte non è in
grado di accedere ai servizi ed è vulnerabile allo sfruttamento
e agli abusi all'interno del paese".
"Chiediamo alle autorità libiche - conclude la nota - di
rilasciare tutti i bambini e di porre fine alla detenzione per
motivi migratori. La detenzione di bambini in situazioni di
migrazione non è mai nel superiore interesse del bambino.
Chiediamo alle autorità in Europa e nel Mediterraneo centrale di
sostenere e accogliere i migranti e i rifugiati che arrivano
sulle loro coste e di rafforzare i sistemi di ricerca e
soccorso". (ANSAmed).
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Migranti: Unicef, 1.100 bimbi in centri detenzione in Libia
'Vanno rilasciati. In una settimana 125 quelli salvati in mare'