(ANSAmed) - BELGRADO, 12 APR - La prenotazione della
vaccinazione in Serbia, sia per i cittadini serbi che per gli
stranieri residenti o non residenti, si fa esclusivamente
attraverso il portale governativo eUprava, ed è esclusa ogni
possibilità di farlo per mezzo di agenzie turistiche nazionali o
estere. Lo ha detto il responsabile di eUprava Mihailo
Jovanovic, che ha messo in guardia da possibili truffe al
riguardo. "Quanto è apparso in internet e sul alcune reti
sociali è evidentemente una truffa, dalla quale tutti devono
guardarsi, in particolare gli stranieri", ha detto Jovanovic
citato dai media.
"Sin dall'inizio abbiamo consentito anche ai cittadini
stranieri, residenti e non residenti in Serbia, di prenotarsi
sul portale eUprava, ma ora siamo concentrati sulla vaccinazione
dei nostri cittadini serbi", ha affermato Jovanovic, confermando
la sospensione al momento delle somministrazioni di vaccino agli
stranieri. "Quando avremo vaccinato i serbi, allora sarà il
turno dei cittadini stranieri".
Secondo Jovanovic sono circa 53 mila gli stranieri non
residenti che hanno fatto finora richiesta di vaccinazione
anticovid in Serbia compilando il questionario online sul
portale eUprava, che è in lingua serba e caratteri cirillici. Si
tratta in larga maggioranza di cittadini di altri Paesi della ex
Jugoslavia - Bosnia-Erzegovina, Macedonia del Nord, Montenegro -
ma a fare richiesta sono anche persone di altri Paesi europei,
Italia compresa. Il numero degli italiani che si prenotano è
andato via via aumentando - ha osservato Jovanovic, che ha al
tempo stesso invitato gli stranieri a non presentarsi ai punti
vaccinali in Serbia senza la prenotazione su eUprava.
Nell'ultimo fine settimana di marzo le autorità di Belgrado
hanno attuato una campagna speciale riservata agli stranieri, e
si era parlato di oltre 22 mila vaccinazioni somministrate in
quei giorni, in larga prevalenza a bosniaci, macedoni,
montenegrini, albanesi, kosovari riversatisi con ogni mezzo
nella capitale serba. Ad essere convocati erano stati in tale
occasione anche cittadini di altri Paesi, italiani compresi. A
tutti era stato somministrato il vaccino AstraZeneca, di cui la
Serbia disponeva di un quantitativo in rapida scadenza. Nel
Paese balcanico si somministrano altri tre tipi di vaccino - il
cinese Sinopharm, il russo Sputnik V e Pfizer-BioNTech. I più
diffusi sono tuttavia di gran lunga il cinese e il russo.
Jovanovic ha detto che finora le dosi somministrate in
Serbia, che ha sette milioni di abitanti, sono complessivamente
oltre 2,9 milioni, delle quali quasi 1,2 milioni sono richiami.
Più di 950 mila persone possono considerarsi immunizzati,
essendo trascorse tre settimane dopo l'assunzione della seconda
dose. A Belgrado, Novi Sad e Nis - le tre maggiori città del
Paese - sono in testa per la percentuale di vaccinazioni, con il
36%-37% di persone maggiorenni vaccinate. Da alcuni giorni a
Belgrado sono state allestite postazioni dove si vaccinano
persone senza alcun tipo di prenotazione, basta presentarsi con
un documento di identità, previo comunque un consulto
preliminare con un medico. Unico tra i Paesi dei Balcani
occidentali (escluse Slovenia e Croazia che sono membri Ue) ad
aver avviato con successo una campagna vaccinale di massa già in
gennaio, la Serbia è ai primi posti in Europa per numero di
vaccinazioni somministrate in rapporto alla popolazione. Grazie
ad accordi con Cina e Russia, nel Paese saranno costruiti
impianti per la produzione dei vaccini Sinopharm e Sputnik V.
(ANSAmed).
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Vaccini: Serbia avverte stranieri, attenti a viaggi-truffa
Jovanovic, 'prenotate solo su portale eUprava, priorità a serbi'